Con una nota stampa, il gruppo consiliare regionale di Progetto Civico Progressista-PCP, alla vigilia della riunione della Prima commissione 'Istituzioni e Autonomia' in cui è prevista l'audizione del professor Massimo Luciani sul tema della riforma elettorale, puntualizza "alcuni aspetti, che consideriamo sconcertanti, della vicenda referendaria".
"Sono trascorsi sei mesi da quando la Segretaria generale della Presidenza del Consiglio regionale ha attestato la validità della richiesta di referendum consultivo sulla legge elettorale - si legge nella nota - ma il Consiglio Valle, a cui spetta il compito di deliberare nel merito, non ha ancora assunto la decisione prevista dall'art. 45 della legge regionale n. 19/2003".
Secondo PCP "non è conforme alla legge che si sia investita la Prima commissione consiliare del compito di fare un approfondimento sulla legittimità della richiesta, visto che questa era già stata accertata dagli uffici ed organi competenti, come previsto dalla norma."
Non sarebbe dunque "una procedura corretta che, avendo comunque deciso di fare approfondimenti, si sia voluto richiedere un parere ad un solo consulente e che tale consulente sia stato individuato senza una procedura di avviso pubblico e selezione di più offerte e più curricula".
E' evidente per le consigliere di PCP Chiara Minelli ed Erika Guichardaz "il tentativo di trovare qualche motivazione per non svolgere la consultazione popolare, che invece sarebbe di grande utilità per conoscere l’orientamento della popolazione su una riforma elettorale fondamentale per fare uscire la Regione da una cronica e deleteria situazione di instabilità politica".
E spiegano: "La prima Commissione e il Presidente del Consiglio (Alberto Bertin ndr) hanno respinto la nostra proposta di richiedere un secondo parere ad un altro illustre costituzionalista, al fine di disporre di una pluralità di punti di vista. Considerato questo atteggiamento di chiusura, il gruppo consiliare regionale di PCP si è attivato per individuare un altro consulente di grande autorevolezza, testimoniata da titoli e pubblicazioni. Abbiamo quindi chiesto al professor Andrea Morrone, docente di diritto costituzionale all'Università di Bologna, di compiere una sua valutazione sulla legittimità della richiesta di referendum consultivo, messa in dubbio da esponenti del Consiglio. Richiesta che è stata accolta".
Il professor Morrone è esperto in materia referendaria e autore di vari studi monografici e saggi scientifici fra cui il fondamentale testo 'La Repubblica dei referendum. Una storia costituzionale e politica (1946-2022)', edito da Il Mulino.