Nell'ambito dell'inchiesta 'Qatargate' è stato emesso ieri dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Aosta un decreto di sequestro preventivo dell'appartamento situato nel residence Schuss 1-Cielo Alto a Breuil Cervinia, acquistato il 29 aprile scorso dalla Nakaz development sprl.
La società che fa capo a Nicolò Figà-Talamanca, considerato una figura chiave dell'inchiesta, lo ha pagato 207.200 euro a una coppia di 70enni di Lecco oltre a spese notarili per un totale di 215.000 euro. Si tratta di un alloggio di 90 metri quadrati, al quarto piano, composto da cinque vani e un'autorimessa.
Quell'atto di compravendita si trova da diversi giorni nelle mani del giudice belga Michael Clase che indaga sull'euroscandalo 'Qatargate', la corruzione nell'ambito dell'organizzazione dei Mondiali di calcio in Qatar: la magistratura ritiene che parte del denaro utilizzato da Qatar e Marocco per corrompere Panzeri, Kaili &c. sia stata riciclato proprio per acquistare quell'alloggio in Valle d'Aosta.
Direttore della Ong fondata da Emma Bonino 'Non c'è pace senza giustizia', in carcere da venerdì 9 dicembre Figà Talamanca è considerato la figura-chiave di questo filone d'inchiesta nonché "dell'organizzazione criminale attiva nel campo dell'interferenza attraverso la corruzione dei membri del Parlamento Europeo".
Sopra di lui vi sarebbero soltanto Antonio Panzeri, il suo ex assistente Francesco Giorgi e Luca Visentini segretario generale del sindacato Ituc (International Trade Union) che dal carcere prima e da libero poi (è stato scarcerato dopo pochissima detenzione) proclama a gran voce la propria innocenza.
Il conto corrente della società Nazak dal quale sono usciti i soldi per l'acquisto dell'alloggio al Breuil sarebbe dunque, per gli investigatori di Bruxelles, uno dei principali strumenti di riciclo delle tangenti. La 'spesa' più alta? Allo 'Schuss I' con vista sul Cervino.