Orsi? In Valle d'Aosta non ce ne sono: l'ultimo esemplare è stato abbattuto a metà Ottocento. Ma il timore per la loro presenza c'è, in ogni caso. Tanto che i partiti della maggioranza nel Consiglio regionale hanno scritto un documento -il cui primo firmatario è l'ex presidente della Regione, Augusto Rollandin, capogruppo di Pour l'Autonomie- che
Chiede alla giunta di "non autorizzare l'immissione di esemplari di orsi nel territorio regionale", la mozione presentata ieri (che sarà discussa oggi) in Consiglio Valle dalla maggioranza regionale, primo firmatario Augusto Rollandin, capogruppo di Pour l'Autonomie.
La specie manca dalla Valle da circa 170 anni ma dopo il clamore di questi giorni per la morte del runner trentino Andrea Papi, assalito da Jj4 considerata 'animale problematico', partiti e movimenti valdostani vogliono evitare la possibile, seppur remota, introduzione di esemplai di orsi nella nostra regione.
Il documento è firmato anche dal capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, dall'assessore Carlo Marzi (Stella Alpina), dal capogruppo dei Federalisti Progressisti-Partito Democratico, Paolo Cretier, e dal capogruppo dell'Alliance Valdôtaine-Vallée d'Aoste Unie, Albert Chatrian.
"Visti i recenti avvenimenti legati alla presenza dell'orso nella Provincia autonoma di Trento- scrivono i proponenti- è espressa la piena solidarietà alla comunità trentina per il lutto subito e le accuse ingiuste che sono state fatte alla Provincia autonoma".
Per la maggioranza regionale valdostana, la presenza dell'orso non è "compatibile con la realtà territoriale e con le attività socio-economiche presenti". Visto che "si ipotizza di ridurre il numero degli orsi tramite catture, abbattimenti e delocalizzazioni degli animali" e considerate le "caratteristiche territoriali, ambientali e socio-economiche della Valle d'Aosta", già alle prese con i problemi di gestione "della specie protetta del" lupo", si chiede all'esecutivo di opporsi a ogni ipotesi di immissione di orsi nella regione, di "sostenere la necessità espressa da altri enti territoriali di intervenire per una gestione delle specie rivolta anche al contenimento della stessa" e di "promuovere l'approvazione di protocolli d'intervento nei casi di esemplari problematici".
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