Ha tatuati sulle braccia gli strumenti distintivi della sua professione: le parti di una macchina da caffé.
Originale iniziativa del 'quasi' 30enne aostano Fabio 'Bietto' Giachino, ormai insostituibile barman del bar-pasticceria Davit in via Sant'Anselmo ad Aosta.
Dalle mani di Bietto escono vere e proprie decorazioni grafiche e 'macchie' artistiche che vanno a impreziosire cappuccini e caffé del 'Davit' e questa volta il giovane professionista della caffetteria si è superato, facendo propri gli inviti delle istituzioni sociali sulla necessità di sensibilizzare la comunità contro la violenza di genere.
E' nato così il cappuccino per dire 'no' al femminicidio: un gesto 'artistico' e solidale semplice ma di grande effetto; non ci sono limiti alla diffusione della legalità.