Cultura - 17 agosto 2023, 13:00

Quando un ristorante di montagna può divenire 'rifugio' del corpo e dell'anima

Quando un ristorante di montagna può divenire 'rifugio' del corpo e dell'anima

 

Il clima infuocato di questi giorni e le bellezze naturali fanno della Valle d’Aosta una meta fresca e ambita. La ressa e il caldo delle località marine spariscono sulle montagne che avvicinano al cielo.

I turisti che affollano i sentieri che si inerpicano nelle tante vallate, spesso, non sono avvezzi alle passeggiate alpine e ben presto il fiato diventa sempre più corto, il caldo aumenta e il sudore inzuppa le magliette. La mèta è il miraggio che appare alla fine della passeggiata: il rifugio.

Una qualifica ricettiva e una garanzia, un ambiente sempre famigliare, accogliente, che con prodotti e preparazioni ispirati dalla cultura locale allieta e solleva dalla fatica.

Per tanti motivi la mia partecipazione a tali escursioni scarseggia, ma la giornata in montagna non me la faccio mancare.

Da molti anni ormai, nelle giornate più afose, trovo piacere e sollievo nel frequentare la Val Ferret, ai piedi del Monte Bianco, paesaggi da favola che riempiono occhi e cuore.

In uno degli ultimi villaggi della vallata, a Lavachey, c’è il "mio rifugio", un ristorante, lo Chalet Mont Dolent; Bruna e Ferruccio ti accolgono in un ambiente famigliare che non ha nulla da invidiare ai tanti rifugi più in alto, che con qualche ora a piedi si possono raggiungere. Il sorriso di Gaia, poi, ti convince che sei nel posto giusto.

Un tavolo nello spazio verde lo trovano sempre, la scelta è ampia ma ormai da anni mi ritrovo a scegliere sempre le stesse cose.

Inizio il mio pranzo con un tagliere di salumi e formaggi locali, i formaggi lì non arrivano da chilometri zero ma da metri zero; dietro il ristorante, in un ampio prato che sale poi verso la montagna, i campanacci 'Chamonix' di una mandria di mucche allietano l’ambiente e non solo: il pastore, con il loro latte, produce gustosissime tome per le tavole del ristorante.

A seguire, non posso farmi mancare la polenta concia, che rievoca in me sapori di un passato lontano; una polenta impreziosita da gustosa e filante fontina, il conosciuto ed emblematico formaggio Dop frutto della cultura locale; il tutto accompagnato da una salsiccietta in umido che si fa mangiare solo a guardarla.

Il risultato è piacere puro.

Il tagliere iniziale, il gustoso e saporito piatto descritto necessitano di un abbinamento all’altezza delle sensazioni sensoriali vissute.

Tra le numerose bottiglie della Cave des Onze Communes che stazionano su una mensola all’ingresso, l’ultima volta che sono stato al Mont Dolent ho visto fare capolino una bottiglia di Vuillermin dell’Institut Agricole Régional, un vitigno autoctono, "de inque" come si dice, poco conosciuto ma che si armonizza splendidamente con questo tipo di ristorazione; vino che ti sorprende dalla vivacità del suo colore rubino, da suadenti profumi fruttati che ricordano piccoli frutti rossi di bosco da cui spicca un marcato lampone armonizzati da delicati sentori speziati. In bocca  è secco e caldo ma non manca una piacevole freschezza accompagnata da una discreta tannicità.

A fine pasto non si può rinunciare al dolce, rigorosamente preparato in modo artigianale.

Dopo qualche momento di relax si può tornare in città... e mettersi a pensare a quando si potrà tornare a fare visita al 'Mont Dolent'. 

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Moreno, un professionista del gusto e del buon vivere

Nel 1973, dopo il  diploma in Informatica all'Istituto Tecnico Camillo Olivetti di Ivrea,  si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino che frequenta fino al 1978. Negli stessi anni con due colleghi apre ad Ivrea uno studio di Architettura e un negozio di arredamento.

Nel 1980 abbandona la progettazione e si cimenta nella gestione di un bar a Gressoney St. Jean in Valle d'Aosta, l’Edelweiss, coltivando la sua passione: il vino.

Nel 1986 riesce nel suo intento, lascia la genericità del locale e lo indirizza alla specificità della degustazione accompagnata dal servizio di salumi e formaggi locali, con una produzione artigianale di pasticceria legata alla tradizione della minoranza etnica a cui Gressoney appartiene. Numerosi i  riscontri giornalistici: l'Espresso, La Stampa, Gente Viaggi, Civiltà del Bere, Bar Giornale, Class...Intanto frequenta stage di formazione vitivinicola (Tartagnin – Ch) e di degustazione a Bordeaux, Chambéry e Parigi.

Nel 1989 per affinare la sua cultura in materia enogastronomica segue i corsi A.I.S. arrivando a conseguire il diploma di Sommelier professionista nell'aprile del '92. Nello stesso anno vince il titolo di miglior Sommelier d'Italia in vini e alcolici di Francia, rappresentando poi l'Italia ai successivi campionati internazionali di Parigi. Nell’occasione Sopexa, l’ente di promozione del Ministero delle Politiche Agricole Francese gli riconosce l’ambito titolo di “Ambasciatore dell’enogastronomia nel Mondo”. Relatore e Istruttore di degustazione dell’A.I.S., membro della Commissione Didattica dove collabora alla stesura di alcuni testi A.I.S.

Nel 1993, a Pessione, vince il 1° Master of Port per il miglior Sommelier d'Italia. Collabora poi con Martini per la diffusione dell’immagine dei vini di Porto (Ofley) e Champagne. Dopo aver vinto il "Trofeo Ruinart" in Italia, rappresenta l'Italia ai campionati Europei di Reims nell'Ottobre del '94.

I primi impegni del '95 lo vedono diventare Commissario d'esame dell'Associazione Sommelier. A maggio dello stesso anno a coronamento di una carriera ha l'onore di rappresentare l'Italia agli VIII° Campionati per il miglior Sommelier del Mondo a Tokyo, in Giappone.

Nel 1996 l'Italia viene eletta alla Direzione dell'A.S.I.(Associazione Internazionale Sommelier) e viene chiamato a partecipare al Bureau di Presidenza, a Ottobre dello stesso anno abbandona la carriera delle competizioni e viene eletto Consigliere Nazionale dell'A.I.S. ed è la prima volta per un Valdostano, il Consiglio Nazionale con il maggior numero di preferenze, 31 su 32 votanti lo elegge membro della Giunta Esecutiva.In questo periodo si occupa dell’immagine del vino italiano nel mondo partecipando a numerose conferenze e tavole rotonde (Giappone, California, Canada....) e in particolare si occupa dell’immagine dei vini Valdostani, tanto da essere chiamato a collaborare con il CERVIM: il Centro di ricerca sui vini di montagna. Collabora con numerose guide e riviste.

A luglio del ‘98 decide di lasciare Gressoney, si trasferisce in Giappone dove tiene conferenze in tutte le principali città del paese con temi enogastronomici legati al vino italiano e sugli abbinamenti in riferimento alla cucina italiana e giapponese. Torna in Italia per aprire un Bar à Vin ad Aosta in centro: il “Caffè Roma” dove con una ricca cantina propone abbinamenti con salumi e formaggi soprattutto locali.

Dal 1995 al 1997 gli viene assegnata una consulenza  “food & beverage” dal Caesar Palace di Las Vegas dove si occupa anche di formazione.

Nel 1997 viene nominato amministratore unico della società partecipata “Kinderheim” per una operazione immobiliare a Gressoney St. Jean.A Settembre del 1998 decide di impegnarsi per l’A.I.S. della propria Regione si candida e viene eletto alla Presidenza.

Nel Novembre del 1999 l’Italia si ricandida con successo alla Presidenza dell’A.S.I. e viene riconfermata la sua partecipazione al Bureau. Nello stesso periodo viene chiamato a far parte della Commissione Concorsi Italiana.

Nel luglio 2002 viene riconfermato alla Presidenza della Sommellerie Valdostana. Collabora con le più note riviste del settore sia in Italia che all’Estero.

Dal 2003 ha una collaborazione continuativa con l’editrice spagnola Losano. Scrive quindi regolarmente sulla rivista “All wine” e sulla rivista “Etiqueta” ed è corrispondente in Italia per la casa editrice con cui collabora.Nel 2003 viene chiamato alla Presidenza del I° Concorso Internazionale del Monestrell a Ibiza.Partecipa in qualità di giurato ai più importanti Concorsi enologici: C.M.B. di Bruxelles Vinalies Internationales di Parigi Sèlections Mondiales di Montreal China Wine and Spirits competition Concours International Vins de Montagne di Aosta Nel 1981 viene chiamato a collaborare negli impianti di risalita nella ISAG, collaborazione durata fino al 1996 quando entra a fare parte del consiglio di amministrazione della neonata MONTEROSA s.p.a.

Nel 2001 è chiamato alla Presidenza della Monterosa s.p.a. con tutte le deleghe tecniche e amministrative e oltre all’attività istituzionale si occupa personalmente della gestione di quattro ristoranti di proprietà della Società. Presidenza che terminerà a dicembre 2007.

Nel 2004 è stato nominato membro di giuria agli XI Campionati del mondo A.S.I. per Sommeliers di Atene e in quell’occasione è stato nominato Presidente della Commissione “Concorsi enologici e qualità” dall’Association de la Sommellerie Internationale. Inoltre fa parte della Commissione “Qualità” dell’O.I.V.

Nello stesso anno frequenta la facoltà di Scienze Politiche di Torino per la laurea breve in scienze dell’amministrazione e dell’organizzazione.

Ad Aprile 2006 l’Ente Fiera di Verona con il Ministero delle Politiche Agricole e con la collaborazione dell’Assessorato all’Agricoltura della Valle d’Aosta gli riconosce l’ambito titolo di «Cangrande» per l’impegno profuso nel sostenere l’immagine del vino italiano nel mondo. Il 22 aprile 2007 l’Italia, la Spagna e gli Stati Uniti fondano la Worldwide Sommelier Association, associazione internazionale che si occupa di formazione e promozione nel settore agroalimentare, Moreno Rossin viene nominato Segretario Generale.

A maggio 2007 l’Associazione della Stampa Agroalimentare Italiana accoglie la sua domanda di iscrizione e lo annovera tra i giornalisti specialisti del settore e lo inserisce nell’albo dei docenti per la formazione della professione.

A ottobre 2007 è Presidente di Giuria al concorso per il miglior Sommelier di Gran Bretagna e al concorso per il miglior Sommelier di Spagna.

A gennaio 2008 è responsabile del Comitato organizzatore dei Campionati Europei per Sommelier a Londra,  lo stesso incarico gli è stato affidato per i Campionati del mondo per Sommelier a Roma a maggio 2008 e a Santo Domingo ad Ottobre 2010, nel 2009 ha organizzato il Campionato per il miglior Sommelier Europeo a San Marino.

Nel 2010 viene rieletto alla Presidenza dell’Associazione Sommelier Valle d’Aosta. Dal 1991 al 1999 è docente ai Corsi R.E.C. della Regione Valle d’Aosta. Collaborazioni con “El Bulli” di Ferran Adriá per i vini italiani in carta e con “El Corte Inglés” per l’Italian food & beverage

.Dall’autunno del 2013 docente di somministrazione per i corsi R.E.C. organizzati da I.S.A.

Dal 2014 referente e responsabile per A.I.S. della guida dei migliori vini d’Italia in Valle d’Aosta.

Nel 2015 in qualità di Consigliere viene nominato nel CdA della Courmayeur Mont Blanc Funivie s.p.a.A marzo 2015 inizia una collaborazione giornalistica con una testata locale on line: “Aosta Cronaca” dove tiene una rubrica quotidiana “Caffè Roma echò”, ora scrive di politica e economia locale.

Responsabile in Valle d’Aosta per la guida Vitae dei migliori vini d’Italia, fino all’edizione 2022/2023.Responsabile in Valle d’Aosta per la guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso.Nel 2017 viene nominato nel Comitato Scientifico di A.E.P.I.Nel 2018 viene riconfermato nel CdA della Courmayeur Mont Blanc Funivie s.p.a. nomina che terminerà nel giugno 2021.

Iscritto all’ordine nazionale dei giornalisti e all’ordine regionale con la tessera n° 162216.

A giugno 2022 scade il mandato per la presidenza di AIS Valle d’Aosta e non si ricandida più.

 

Moreno Rossin

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