Cultura - 29 agosto 2023, 13:23

P. Milleret 'Saison alla emiliana Imarts è un autogol'

P. Milleret 'Saison alla emiliana Imarts è un autogol'

"La nostra madrepatria, anno dopo anno, perde pezzi importanti e la Saison Culturelle, nata per la valorizzazione della cultura francofona e francoprovenzale, se la vedrà con chi non conosce la differenza tra l'Emilius e la Becca di Nona, il tutto pasteggiando a tortellini e lambrusco".

Lo sostiene Philippe Milleret, cantautore valdostano e presidente di Patouè eun mezeucca, l'associazione culturale che riunisce una decina di artisti valdostani che fanno musica in patois, dopo l'affidamento della programmazione della principale rassegna culturale valdostana, da sempre organizzata internamente dalla Regione, alla società Imarts di Carpi, vincitrice del lotto 1 del bando.

"Appaltare la Saison Culturelle nasce dal fatto che non ci sono più le figure, ormai in pensione, che possano portare avanti la medesima. Questo ci è stato detto da assessore e dirigente", dice Milleret. Che si chiede: "In tutti questi anni e con tutti i dipendenti regionali che abbiamo, è possibile che non siamo riusciti a creare un gruppo di lavoro coeso, preparato che possa dare continuità e soprattutto ricambio generazionale?".

Per il presidente di Patouè eun mezeucca, che lo scorso 15 febbraio aveva organizzato un incontro dal titolo "Sos culture" a cui erano invitati tutti gli artisti valdostani per confrontarsi sull'esternalizzazione della Saison, rimane "soltanto tanta amarezza e una considerazione: le realtà valdostane, ricche di ingordigia, si fanno scappare l'ennesima chance. Questo è un autogol". E conclude: "Complimenti alla Imarts, buon lavoro e benvenuti in Valle d'Aosta, sicuri che sposterete la sede legale a Perloz. Patouè eun Mezeucca continuerà a fare musica anche senza Saison Culturelle".      

info Agenzia DIRE

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