Tre ore di attesa per attraversare il traforo del Monte Bianco in auto o in moto; centinaia da ieri si susseguono invece i Tir incolonnati su strada, in sosta nelle aree di regolazione e per gli autisti le ore sembrano non passare mai.
I governi italiano e francese sono al lavoro per trovare una soluzione alla crisi viaria che è andata aumentando di ora in ora dopo la frana alla Maurienne con la conseguente chiusura del Frejus e il traffico pesante dirottato al Bianco, che però lunedì 4 settembre chiuderà per mesi. I vertici tecnici della società di gestione Geie Traforo del Monte Bianco, però, non hanno intenzione di variare la programmazione degli interventi manutentivi previsti.
Speranzoso nonostante il gelo del Geie, ha scritto oggi in un post su Facebook il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteo Salvini: "Costruttiva videochiamata con il ministro francese dei Trasporti Clément Beaune sulla situazione dei valichi alpini al confine tra Italia e Francia. Al centro del confronto la chiusura del Fréjus in seguito alla frana in Alta Savoia - per la quale ho confermato piena disponibilità degli operatori italiani a collaborare con i colleghi francesi per ripristinare al più presto la viabilità - e il traforo del Monte Bianco". Per Salvini "si valuta anche il rinvio dei lavori per evitare il blocco alla circolazione tra i due Paesi". E conclude: "Rimarremo in stretto contatto nelle prossime ore per concordare insieme i passi successivi".
"Proprio in queste ore è evidente quanto il collegamento transalpino sia vitale per la nostra regione, per tutto il Paese e per l'Europa - ha detto oggi il Presidente della Giunta, Renzo Testolin -. Dopo aver risolto questa emergenza, non sarà più rinviabile un serio ragionamento politico-istituzionale sul futuro di questa infrastruttura".
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