Attualità - 06 settembre 2023, 14:10

Alberto e Davide Rosso al Cristo delle Vette per far pace con Gressoney e con il destino

I due fratelli hanno percorso un lungo cammino, in bicicletta e a piedi, da Villarbasse (Torino) al Monte Rosa, per ricordare i loro genitori uccisi in Valle d’Aosta nel 2018 da un albero caduto sulla loro auto

Alberto e Davide Rosso

Alberto e Davide Rosso

I fratelli piemontesi Alberto e Davide Rosso hanno compiuto un lungo cammino per ricordare i loro genitori, Miriam e Beppe Rosso, morti in un tragico incidente a Lillianes l'1 novembre 2018, vittime di un albero caduto sulla loro auto lungo la strada per Gressoney.

Il 6 luglio 2023, i due fratelli sono partiti in bicicletta da Villarbasse (Torino), dove abitavano i genitori, sono transitati da Rivalta, sede dell’azienda fondata dai coniugi Rosso negli anni Settanta, e hanno raggiunto Gressoney, il paese natale della madre; hanno quindi proseguito a piedi verso il rifugio Orestes Hütte (2.600 metri slm) e il rifugio Città di Mantova (3.498 metri slm) sul  Monte Rosa; il 9 luglio si sono arrampicati fino al Cristo delle Vette, in cima al monte Balmenhorn, a 4.167 metri slm, dove hanno ricordato i loro genitori leggendo una poesia e strappando il foglio sul quale era scritta, lanciando al vento i brandelli carta, per poi rientrare nelle loro abitazioni di Ivrea e Torino.

"Il Cristo delle Vette - dicono i fratelli Rosso - rappresenta per noi un luogo di famiglia, perché qui sono stati sia nostra madre che nostro padre, e anche nostro nonno".

Complessivamente, Alberto e Davide Rosso hanno percorso 179 chilometri in 13 ore, superando un dislivello di circa 5mila metri. L’iniziativa è stata supportata da molti amici, anche con l’obiettivo di donare fondi alla Biblioteca Manfrediana di Faenza, danneggiata dall’alluvione del maggio scorso.

Commentano i fratelli Rosso: "Abbiamo compiuto questo cammino per far pace con la Valle e con questo destino infame che ci è capitato. È stato un gesto faticoso, necessario per pagare un prezzo e dire che adesso questo capitolo è finalmente chiuso".

red.laprimalinea.it

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