"A che punto siamo con la costituzione nelle scuole valdostane della carriera alias?" Se lo chiede Arcigay Valle d'Aosta Queer Vda, che il 2 maggio scorso aveva inviato una lettera sul tema alla Sovrintendenza regionale agli Studi.
"La Sovrintendente agli Studi, Marina Fey, aveva risposto attraverso la stampa, ma non direttamente a noi, sostenendo -come riportato dai giornali- che 'il tema del- l'identità di genere e tutto quello che ne consegue è un argomento molto delicato che va affrontato prendendosi del tempo e facendo dovuti approfondimenti' - spiega Arcygay VdA -. Fey aveva inoltre dichiarato: 'Credo che un tema così delicato abbia bisogno di un confronto aperto, con qualche professionista o qualcuno dell'associazione con cui confrontarci, oltreché con l'assessore'".
Arcigay Valle d'Aosta Queer Vda ricorda che "settembre è iniziato e, con settembre, è iniziata l'attività scolastica. La Sovrintendente, sempre ai giornali, aveva dichiarato che 'a chiusura di anno scolastico mi sembra improbabile intervenire, ma è possibile aprire un discorso in prospettiva per il prossimo anno visto che la scuola è comunque promotrice di attività di sensibilizzazione su vari temi'. Aveva ipotizzato, inoltre, che 'magari già nella conferenza di servizi di metà maggio con i dirigenti scolastici ci può essere una riflessione per affrontare il tema facendo attenzione a non chiudere le porte a nessuno, a tutelare i ragazzi e le famiglie'".
L'associazione ricorda che "anche maggio è passato e nel frattempo, pur avendo dichiarato, nella lettera, la nostra piena disponibilità, come associazione, a collaborare e lavorare assieme per questo obiettivo, e pur avendo inviato, a supporto della nostra richiesta, il regolamento sulla carriera alias redatto dalle associazioni Agedo e GenderLens, rileviamo amaramente che non abbiamo mai ricevuto nessuna risposta né nessun contatto per approfondire la questione".
L'associazione chiede alla sovrintendente Fey "notizie e aggiornamenti rispetto alla nostra proposta di costituire le carriere alias nelle scuole valdostane, come sta accadendo in molti altri luoghi dell'Italia, perché riteniamo che sia arrivato il momento di garantire, all'interno delle scuole, delle misure per il benessere personale e privato delle persone, offrendo l'occasione di scoprire l'umanità nelle sue molteplici e sane varianze di identità, con ogni diritto di espressione, riconoscimento e rispetto, in risposta alla complessità e fluidità della realtà circostante". E conclude: "Bisogna mettere al centro un agire scolastico e un sapere critico allo scopo di formare una società non sessista, rispettosa e consapevole".