Settembre è il mese della ripresa delle attività lavorative e soprattutto di quelle scolastiche.
Il ritorno alla routine comporta un maggior utilizzo dei social media (Instagram, Tiktok, Facebook) che infatti è sempre più frequente e precoce, con rischi evidenti di impatto sulla salute e sugli stili di vita dei bambini e dei ragazzi.
I soggetti a rischio possono essere, in generale, raggruppati in due gruppi.
Il pirmo sono coloro che passano molto tempo in casa, non praticano attività fisica e tendono ad isolarsi dai coetanei. Sono quegli individui che trascorrono tante ore davanti alla televisione e/o ai video giochi.
Inoltre e non poco importante, le attività di marketing dei produttori di alimenti calorici e di bevande zuccherine (per i quali sono soprattutto i giovani a rappresentare un “mercato” interessante) fanno affidamento sul messaggio veicolato dallo schermo con pubblicità che aumentano il consumo di certe categorie di alimenti (merendine, gelati, patatine, junk food…) con effetti, a breve termine, anche su bambini molto piccoli. In questo gruppo possiamo inserire i ragazzi in sovrappeso e tendenti all’obesità.
Uno studio statunitense ha, infatti stabilito, osservando circa 2.000 adolescenti, la relazione tra le ore trascorse davanti alla televisione e la cattiva alimentazione una volta diventati giovani adulti: chi supera il limite di 5 ore al giorno davanti allo schermo è destinato a diventare, dopo un quinquennio, un adulto con un’alimentazione povera di frutta, verdura e cereali integrali ma ricca di cibi fritti, ad alto contenuto di grassi e di bevande zuccherate.
Il secondo gruppo è rappresentato da coloro che sono influenzati dagli stereotipi di bellezza proposti dai social media e dagli influencer: tendenza alla magrezza, alla perfezione e a un fisico tonico e palestrato.
Questi giovani invece tendono a diminuire eccessivamente l’apporto calorico per imitare i modelli di tendenza. Il rischio è quello di andare incontro a disturbi alimentari quali anoressia, bulimia e binge eating o disturbo selettivo e restrittivo (Arfid).
"Consiglio ai genitori di monitorare il comportamento dei propri figli al fine di un eventuale intervento tempestivo da parte di professionisti sia in ambito nutrizionale che psicologico".
A cura di Nicole Boch
https://www.nutrizionistaboch.eu/
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Sono Nicole Boch, Biologa Nutrizionista, ed esercito la libera professione ad Aosta presso lo studio sito in Via Festaz, 74 ad Aosta. A partire dall'ultimo anno di liceo scientifico mi sono appassionata alla biochimica degli alimenti e ho conseguito, nel 2017, la prima laurea triennale in Tecnologie Alimentari presso l'Università degli studi di Torino.
Indecisa se continuare il percorso intrapreso, proseguendo come professionista che si occupata dei processi alimentari nel settore industriale, ho maturato l'idea che l'attività di laboratorio non mi permetteva di avere un contatto diretto con le persone e, pertanto, mi sono iscritta e laureata, nel 2019, con votazione 110/110 e lode, in Scienze della Nutrizione Umana presso l'Università degli studi di Pisa. Nel 2020 ho sostenuto e superato l'Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione come Biologa Nutrizionista.
Ho effettuato il mio tirocinio presso il settore di Dietologia e Nutrizione Clinica dell'ospedale Umberto Parini di Aosta affiancando i dietisti nelle attività di reparto e ambulatoriali. Nello specifico ho approfondito casi di malnutrizione, obesità, celiachia, diabete e nefropatie.-
Sono particolarmente affascinata dall'aspetto relazionale che si instaura tra professionista e paziente. Mi piace ascoltare e capire quali sono i motivi per cui i pazienti si rivolgono a me di modo da definire insieme i vari obiettivi da raggiungere nel tempo.
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