Cronaca - 14 settembre 2023, 10:57

Non si costruisce sul condono edilizio, il 'caso The Stone' miglior esempio

Non si costruisce sul condono edilizio, il 'caso The Stone' miglior esempio

L'articolo 3 della Legge regionale 24/2009 lo dice chiaramente: in Valle d'Aosta è consentito demolire totalmente e ricostruire, con ampliamento fino al 35% del volume esistente, i fabbricati realizzati in data antecedente al 31 dicembre 2008, ma nel calcolo del volume esistente non devono essere computati i volumi che sono stati oggetto di condono edilizio. Ed è proprio il caso del progetto di The Stone, il mini-grattacielo di nove piani progettato dagli architetti genovesi di 'Peluffo&Partners' che l'impresa Vico di Ezio Colliard vuole costruire sulle fondamenta dell'ex Hotel Fosson a Cervinia.

Dopo mesi di perizie, pareri legali e tecnici, deduzioni e controdeduzioni, richieste di chiarimenti e conseguenti risposte, il Comune di Valtournenche ha negato alla Vico il permesso a costruire per una serie di ragioni, in primis proprio per una evidente violazione dell'articolo 3 della legge regionale 24 del 2009.

Il progetto presentato da Peluffo e Colliard prevede una volumetria complessiva di 3661,92 mc; di questi, 895,95 derivano dal bonus volumetrico del 35% previsto dalla legge 24, mentre altri 206,86 mc sono volume oggetto di condono edilizio ottenuto a suo tempo dai proprietari dell'ex 'Fosson'. Il volume condonato però non è ammissibile, in base alle Disposizioni Attuative della legge regionale e quindi non può concorrere né al calcolo di ampliamento, né alla volumetria totale edificabile.

Il progetto di The Stone presentato da Vico srl in un primo momento aveva correttamente escluso il volume condonato dal volume esistente, per poi però includerlo nuovamente nel calcolo del volume totale, "in violazione dell'articolo 3 della legge regionale 24/2009 e delle relative Disposizioni Attuative", scrive il Comune di Valtournenche nel provvedimento di diniego a costruire inviato nei giorni scorsi alla Vico srl. 

Un parere corroborato anche dalla Corte Costituzionale, che in una sentenza del 2000 sanciva l'ammissibilità di interventi di ristrutturazione su immobili condonati, limitando però tale facoltà ai soli interventi "che non comportino aumento di volumetria o di superficie o modifiche di sagoma o delle destinazioni d'uso". Nel caso di The Stone, il progetto comporta sia l'aumento di volumetria e di superficie, sia la modifica della destinazione d'uso.

pa.ga.

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