Ecco i vini della Valle d'Aosta che quest'anno hanno ottenuto i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento assegnato dalla guida Vini d'Italia di Gambero Rosso:
- Sopraquota 900, 2021 Rosset Terroir
- VdA Chardonnay, Cuvée Bois 2021 Les Crêtes
- VdA Chardonnay, Mains et Cœur 2021 Maison Anselmet
- VdA Petite Arvine 2022, Elio Ottin
- VdA Pinot Gris 2022, Lo Triolet
- VdA Pinot Noir Pierre 2020, Cave Gargantua
"Chi guarda il bicchiere mezzo pieno - si legge in una nota di 'A Quiet Place' per Gambero Rosso - vede una regione dinamica che permette alle sue etichette più blasonate di andare all’attacco di mercati che sembravano irraggiungibili fino a poco tempo fa. Il pessimista invece, pensa che all’estero le aziende valdostane di successo siano poche e che quel successo sorride solo alle realtà più organizzate e più grandi. Le due posizioni hanno le loro buone ragioni, anche se alla fine la differenza la fa solo la mentalità del produttore: c’è chi osa e chi si accontenta".
Questa "è in definitiva l’esatta immagine della Valle d’Aosta vitivinicola: il potenziale che offre il clima di montagna e la diversità dei suoi suoli è indubbio, ma è più rassicurante non prendere rischi e stare tranquilli in attesa. Il problema è che così facendo non si cresce e il mercato, anziché aggredirlo, lo subisci".
Come in tante altre regioni del nostro paese, secondo Gambero Rosso, "sono troppi i viticoltori che disperdono le proprie forze, coltivando tanti vitigni solo per motivi commerciali, senza mai capire fino in fondo quale sia la vocazione del luogo. Il prezzo di questi vini lo fa il mercato e quasi sempre il genius loci rimane nascosto. Ed è proprio questo il vero peccato; all’eccezione di pochi casi in cui è nato un connubio forte tra vitigno e territorio, sovente più per motivi geografici – vedi il caso del nebbiolo a Donnas in Bassa Valle, al confine con il Piemonte – che per affinità elettive, è il mercato a condizionare le scelte. Il vero dispiacere è che i grandi vini della Valle, che per fortuna sono anche numerosi, sono più opera dei singoli viticoltori – come i fratelli Laurent e André Cunéaz e la loro Cave Gargantua che si aggiudicano per la prima volta Tre Bicchieri con un raffinato Pinot Noir – che frutto di un’ampia presa di coscienza generale. In questo modo, purtroppo l’immenso potenziale della regione viene sfruttato solo parzialmente".