La perla ritrovata nella Riviera delle Alpi - 29 settembre 2023, 07:14

Franco Collé e Giuditta Turini, campioni sui sentieri, campioni nella vita

Il 're del Tor' e la dominatrice di Bettelmatt si sono raccontati con genuinità e semplicità al sesto appuntamento di 'Aperitivo col Campione' al Grand Hotel Billia

Franco Collé

Franco Collé

Ha 45 anni il gressonaro Franco Collé, recordman quattro volte vincitore del Tor des Géants (2014, 2018, 2021, 2023); primo italiano a vincere, nel 2015, una gara di Coppa del Mondo di corsa in montagna e si potrebbe continuare ancora per molto.

E ha un palmarès - seppur più breve anche per ragioni anagrafiche - non meno straordinario la 34enne Giuditta Turini, sua compagna nella vita,  amante fin da piccola della montagna e appassionata di ‘terreni tecnici’ in vetta. Ha iniziato a correre i trail nel 2017 e quello stesso anno vince il ‘Tot Dret 130 km’; di lì in avanti,  primo posto ai campionati italiani Fidal  nel ‘trail lungo Porte di Pietra 70 km’ nel 2021 e nel ‘trail lungo UTLO 60 km Lago d’Orta’ nel 2020. Nel 2022 si aggiudica il titolo di campionessa mondiale di ‘Skyrunning-Sky ultra Bettelmatt 60 km’; segue, lo stesso anno, il nono posto ai campionati ‘Mountain Trail Running- ultra rail 80 km’ in Thailandia.  Sempre nel 2022 vince il primo premio nella gara ‘The Coastal Challenge- Costa Rica’, sei tappe per un totale di 241 km. 

Due campioni che hanno portato e portano alto il nome della Valle d'Aosta nel mondo, Franco e Giuditta, senza aver mai perso, però, la loro semplicità e il loro attaccamento alla terra natìa. Qualità emerse mercoledì sera durante il sesto appuntamento di 'Aperitivo col Campione', la 'parata' di vip sportivi valdostani organizzata al Grand Hote Billia&Resort di Saint-Vincent che li ha visti protagonisti di un 'faccia a faccia' a 360 gradi con il giornalista Luca Casali.

Carriera sportiva, testimonianze di vita vissuta, aneddoti personali ed esperienze emotive, debolezze comprese, sono state raccontate con grande trasparenza e sincerità dai due 'mostri sacri' del trail e dell'ultratrail.

In occasione dell’incontro sono stati preparati l’Aperitivo e il Menu del Campione con gli ingredienti consigliati e preferiti da Franco Collé e Giuditta Turini.  

Una serata volata via tra ricordi, conferme, piccoli 'segreti' rivelati. Per entrambe, gli inizi di carriera furono quasi casuali e per questo ancora più sorprendenti: dopo una parentesi calcistica prima e scialpinistica poi, Franco Collé si diede allo snowboard per poi abbandonarlo e dedicarsi alla corsa in montagna, scoprendo così di avere un talento al di là delle migliori aspettative. Fu sua sorella, a sua insaputa, a iscriverlo al Tor nel 2012: "Ti ho iscritto al Tor des Géants, secondo me ce la puoi fare”, gli disse. E due anni dopo lo vinse. 

Giuditta Turini aveva 28 anni quando raccolse la sfida di suo padre, grande sportivo e guida alpina: "gareggiamo nel Tot Dret e vediamo chi vince...". Vinse lei, e da allora non si è più fermata. Nel corso della serata, 'guidata' dai tempi e dalle domande di Casali, è emerso un particolare su tutti, valido per Franco come per Giuditta: puoi avere un fisico eccezionale, un'esperienza maturata in anni di gare, puoi conoscere il territorio meglio di altri concorrenti, ma per ottenere risultati sorprendenti e superare le tante e impreviste difficoltà durante una gara 'estrema' come possono esserlo un Tor o un Mountain Trail dall'altra parte del pianeta, devi avere innanzi tutto la 'testa', devi essere psicologicamente in perfetta armonia con te stesso. Riuscirci non è affatto semplice ed è un percorso, come ha precisato bene Collé, cui si arriva per gradi, anno dopo anno, vittoria dopo vittoria ma anche rinuncia dopo rinuncia.

'Trovarsi', poi, nella vita, anche questa non è una cosa facile perché la preparazione e gli impegni agonistici sono tanti e talvolta 'lontani' da quello che può essere il concetto di 'vita di coppia'. Giuditta ha sottolineato benissimo come il fatto di condividere la stessa passione e di fatto lo stesso 'mestiere' (quello di campione!) abbia reso a entrambi le cose più semplici, ma anche qui contano la pazienza, la capacità di accettarsi e capirsi, la mediazione tra l'intimità, la famiglia e il successo sportivo, le gare, i podi, i fans. 

Giuditta e Franco non hanno mai avuto e non hanno nemmeno oggi la pretesa di essere un 'modello' da seguire, un esempio da imitare a tutti i costi. E a ben guardarli, ascoltandoli, se ne coglie prima di tutto l'umanità, la semplicità, la gioia sincera e l'orgoglio meritato di essere in grado di lasciare un segno, certamente. Ma soprattutto la capacità di dare, la generosità, il rigore e il grande spirito di sacrificio. Qualità che prima di qualunque altra forgiano i campioni, da sempre.

 

pa.ga.

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