In Valle d'Aosta, i tassi di bocciatura nelle scuole superiori "sono più elevati rispetto a quelli nazionali" in tutti i percorsi di studio, soprattutto nel biennio. Il dato stride con gli esiti delle prove invalsi, i cui risultati regionali, nel complesso, "sono migliori di quelli nazionali e dell'area nord-ovest". È quanto emerge dal memento statistico della scuola valdostana 2023, presentato questa mattina durante una conferenza stampa alla biblioteca regionale Bruno Salvadori di Aosta.
Nelle superiori valdostane "sono aumentati, negli ultimi due anni, gli studenti non ammessi a settembre" e "le non ammissioni riguardano soprattutto il primo biennio", riporta in sintesi il documento. Nel dettaglio, le bocciature a giugno sommate con quelle di settembre sono passate dal 12,6% dell'anno scolastico 2018/2019, l'ultimo pre-Covid, al 16% del 2020/2021 e al 13,3% del 2021/2022. Le non ammissioni sono più frequenti in prima e seconda superiore (18,5% e 15,4% nell'anno scolastico 2021/2022) e calano in terza (10,4%) e quarta superiore (6,5%).
"Disomogeneità" e "particolari criticità" si rilevano negli istituti tecnici, la cui percentuali di non ammessi a giugno è del 13,3% e raggiunge il 18,5% dopo gli esami di riparazione a settembre. I dati sulle bocciature nella piccola regione alpina superano la media nazionale. Se si considerano solo gli scrutini di giugno, in Valle d'Aosta, nell'anno scolastico 2021/2022 sono stati bocciati il 9,7% degli studenti delle superiori (la media nazionale è del 6,2): il 7,8% delle bocciature riguarda i licei (media nazionale 3,4%), il 13,3% gli istituti tecnici (media nazionale 8,9%), l'8,5% gli istituti professionali e IeFp (media nazionale 10,3%). Il dato complessivo è in miglioramento rispetto al 2020/2021, quando la percentuale dei non ammessi in Valle era del 12,2%, quasi il doppio rispetto alla media nazionale, ferma al 6,7%.
Riguardo alle prove invalsi, in generale, i risultati sono "nettamente migliori di quelli macroregionali e nazionali". L'assessore regionale al Sistema educativo Jean-Pierre Guichardaz parla si un sistema scolastico valdostano "complessivamente buono", ma osserva come "i voti alti di uscita dalle scuole secondarie di primo e secondo grado sono decisamente inferiori rispetto al resto d'Italia e del nord-ovest e questo cozza un po' con i risultati alti delle prove invalsi". Aggiunge: "Questo significa che i nostri ragazzi, a prescindere dal voto del diploma, hanno comunque un livello alto ed è importante ma ci dice anche il voto non è sempre uniforme nel resto del Paese".
I dati su bocciature e prove invalsi si intrecciano con quelli relativi alla dispersione scolastica: nel 2022 la percentuale di giovani valdostani che abbandonano prematuramente gli studi è pari al 13,3% -dato superiore rispetto alla media nazionale (11,5%) e al territorio del nord-ovest (10,2%)- con una differenza marcata tra il dato maschile (17,9%) e quello femminile (8,5%). I dati registrati nella regione alpina sono simili a quelli della Provincia autonoma di Bolzano, in cui la dispersione scolastica raggiunge il 13,5%.
"Qui riscontriamo una delle nostre criticità- dice Marina Fey, sovrintendente agli Studi della Regione Valle d'Aosta- perché tra gli elementi che portano all'abbandono scolastico ci sono anche i tassi di bocciatura, le ripetenze, i ritardi. Questi sono degli elementi che influiscono sull'autostima dello studente e sulla motivazione, portandolo ad abbandonare il percorso di studi".
E aggiunge: "La parte più critica riguarda la prima e la seconda superiore, su questo dobbiamo interrogarci e cercare, attraverso l'attività di formazione con gli insegnanti e di orientamento con le famiglie, di lavorare su questi temi perché è proprio su questa fase di passaggio tra medie e superiori che dobbiamo cercare di riagganciare i nostri studenti al mondo della scuola".