Ambiente - 25 ottobre 2023, 16:11

Consiglio Valle; bocciata, con polemica, la proposta di legge leghista sui distretti del commercio

Aggravi (RV) ha attaccato il presidente della Quarta commissione Rosaire (UV), 'inutile secretare le audizioni se poi le si rendono pubbliche...'; lui ha replicato, 'Lei ha buona lingua ma forse le sue orecchie ci sentono meno bene'

Con 21 voti di astensione (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, SA, PCP) e 14 a favore (Lega VdA, RV, FI, GM), il Consiglio Valle ha respinto una proposta di legge per la disciplina e gli interventi a sostegno dei distretti del commercio.

Sul testo, depositato il 24 marzo  dai gruppi Lega VdA, Rassemblement Valdotain-RV, Forza Italia e Misto e composto di due articoli, sono stati respinti due emendamenti depositati in Aula dal gruppo Lega VdA.

L'Aula ha invece approvato all'unanimità un ordine del giorno proposto dal gruppo RV, così come emendato dall'assessore al territorio, Davide Sapinet e illustrato dal Capogruppo Stefano Aggravi, che impegna il Governo regionale a chiedere al gruppo di lavoro costituito per la riforma della pianificazione territoriale e paesaggistica regionale di valutare lo stato dello sviluppo dei servizi di rilevanza regionale riguardanti le attività e i servizi commerciali, di proporre elementi di indirizzo o specifiche norme per favorire la rigenerazione urbana delle zone soggette a maggior desertificazione commerciale e di riferirne alle Commissioni consiliari.

"Il settore del commercio verte in grave difficoltà e la politica non può stare a guardare - ha detto il consigliere Christian Ganis (Lega VdA), illustrando la proposta all'Assemblea - oltre agli interventi mirati di tipo fiscale ed economico, occorre anche mettere in atto tutte le strategie possibili per potenziare l'offerta commerciale legata alla nostra realtà, dai piccoli negozi di montagna, veri presidi territoriali, ai locali storici e a tutte le attività che mantengono viva una comunità. Seppure qualcosa sia stato fatto, come i contributi a favore degli esercizi di vicinato che sono però soltanto dei palliativi, la crisi del commercio va risolta attraverso strategie innovative, attraverso progetti in grado di frenare la desertificazione e stimolare investimenti ed insediamenti futuri2.

 

Ganis ha spiegato che "prendendo spunto dalle altre Regioni, come la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, abbiamo quindi voluto proporre la creazione dei distretti  del commercio quali veri ambiti territoriali di aggregazione tra imprese, associazioni di categoria, enti locali e Regione che, attraverso un sistema ben strutturato e organizzato, hanno la finalità di valorizzare le attività commerciali, rigenerare il tessuto urbano, sviluppare progetti a sostegno del commercio, promuovere l'interazione tra cittadini e imprese, intercettare i fondi regionali o europei messi a disposizione".

"Da parte della maggioranza - ha aggiunto il Consigliere - non c'è mai stato un dialogo costruttivo o finalizzato a modificare questa proposta di legge, alquanto semplice visto il numero di articoli e soprattutto visto le difficoltà di questo settore. Quello che veramente ci gratifica, sono i pareri favorevoli dei numerosi commercianti che abbiamo contattato, di alcuni Sindaci e anche di alcune Associazioni di categoria che hanno apprezzato la nostra iniziativa".

Il riferimento di Ganis è a Confesercenti VdA di Fabrizio Pan, come ha poi ribadito il consigliere Simone Perron (Lega VdA) : "Abbiamo avuto confronti informali anche con Confesercenti e con alcuni sindaci e assessori comunali che fanno da contraltare al parere di astensione del Consiglio permanente degli enti locali-Cpel.  Insomma, l'organismo si astiene ma le persone sono interessate a rivitalizzare il commercio attraverso un'iniziativa innovativa come questa che, altrove, è già stata testata con successo. I lavori nelle Commissioni hanno sicuramente evidenziato dei punti critici sul testo di legge ma non delle chiusure totali. Abbiamo riscontrato il parere della Chambre che non è tutto negativo e il parere positivo di Confesercenti, mentre Confcommercio che prima parlava con favore dei distretti poi ha cambiato idea: una virata legittima che nulla toglie alla bontà della nostra iniziativa". 

Il Presidente della quarta Commissione, Roberto Rosaire (foto sopra, UV), ha ricordato il percorso di esame della proposta e le audizioni condotte in Commissione: "Al termine, abbiamo preso atto delle molte criticità espresse dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria, peraltro individuate dal gruppo consiliare proponente la legge. Anche il Consiglio permanente degli enti locali, pur condividendo il nobile intento di proteggere le attività nelle aree a rischio di desertificazione, ha ribadito l'importanza di sostenere le iniziative già promosse dalla Regione, come le misure destinate agli esercizi di vicinato. Per questo, l'idea di creare un tavolo di lavoro con tutte le parti interessate, proposta in audizione dall'assessore Grosjacques, appare appropriata. Così come si ritiene più opportuno e prioritario rendere permanente la legge regionale sui contributi agli esercizi di vicinato, come richiesto anche a gran voce dalle associazioni, che ha assegnato 900mila euro alle attività commerciali, ha sostenuto 250 attività e ha visto la nascita di oltre 20 nuove realtà commerciali. Un atto concreto per creare un futuro ai nostri territori sostenendo i piccoli imprenditori valdostani, colonne portanti del nostro tessuto economico e sociale".

Il Capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha sottolineato che "la legge sui distretti del commercio ha come obiettivo quello di creare un'azione dal basso, non disponendo imperativamente come fare le cose ma dando gli strumenti a vari macro attori per realizzare gli obiettivi. I Comuni, le attività commerciali, i rappresentanti delle varie categorie e anche le organizzazioni sindacali sono coinvolti nella realizzazione di questi distretti a cui consegue anche la realizzazione di nuove politiche del lavoro, tema molto caro al Governo regionale. Si tratta di una proposta di legge aperta e autonoma che, ampliando la possibilità di agire del territorio, crea un cambio di mentalità, che a volte non piace. Respingere questa legge significa anche perdere l'occasione di valorizzare l'implementazione urbana e la rigenerazione del territorio per sostenere, non solo le attività commerciali, ma i centri che oggi si stanno desertificando. I distretti commerciali danno la possibilità di creare delle reti di impresa senza obbligare nessuno a fare delle scelte di tipo contrattuale e danno un sostegno concreto alla rigenerazione urbana delle aree oggi in difficoltà a causa della presenza dei grandi centri commerciali. Spiace che i Comuni non abbiano voluto cogliere questa opportunità: si voleva dare un'autonomia maggiore agli enti locali che, espressisi per il tramite del Cpel, non l'hanno voluta". 
Aggravi ha poi commentato salacemente le dichiarazioni di Rosaire:  "il presidente della Quarta commissione ha letto in Aula parti di audizioni citando parola per parola il presidente di Confcommercio, Dominidiato e quello di Confesercenti... inutile secretare i contenuti delle audizioni se poi li si rendono  pubblici". 

Rosaire ha replicato "il consigliere Aggravi ha buona lingua ma le sue orecchie forse ci sentono meno bene...quello che ho detto è frutto delle considerazioni complessive durante le audizioni"; al che Aggravi ha chiamato in causa il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin: "Chiedo la censura alle frasi fuori luogo del collega Rosaire...".

Per il consigliere Mauro Baccega (FI), "i distretti del commercio sono una realtà in divenire che deve essere realizzata e sviluppata anche nella nostra regione. Ci siamo confrontati con i nostri omologhi delle Regioni del Nord-Ovest che hanno messo in evidenza i risultati decisamente positivi. L'idea più innovativa e significativa è quella di partire dal basso, lasciando che sia il territorio a determinarsi sulla base delle esigenze e delle possibilità di Comuni e associazioni".

"Siamo consapevoli delle criticità che riguardano il commercio e abbiamo cercato di dare una risposta attraverso il sostegno agli esercizi di vicinato soprattutto nei borghi e nei centri storici, che è stato accolto positivamente con 146 richieste di finanziamento presentate quest'anno, con un ampliamento della platea dei beneficiari - ha osservato l'assessore al Commercio, Giulio Grosjacques (nella foto) -. Certo non è una misura risolutiva ma il territorio ha risposto bene ed è stato possibile mantenere in vita attività commerciali che, altrimenti, sarebbero state destinate a chiudere".

Per quanto riguarda gli incontri sul territorio per la realizzazione dei distretti del commercio, Grosjacques ha ribadito che "sono stati raccolti pareri non sempre unanimi e per questo motivo vengono sentite le associazioni di categoria maggiormente rappresentative. Anche i pareri dei sindaci sono stati presi in debita considerazione e non tutti erano particolarmente indirizzati sulla soluzione dei distretti del commercio per dare una risposta concreta alla crisi conclamata delle attività nei centri storici. Così anche il Cpel, nel motivare la sua astensione, ha definito interessanti i distretti del commercio ma, ad oggi, non efficaci per portare le ricadute sul territorio auspicate dalla proposta di legge. Nel nostro ruolo di legislatori, abbiamo analizzato attentamente tutte le posizioni degli auditi e degli esempi di buona applicazione dei distretti del commercio presenti in altre realtà, traendo le nostre conclusioni. L'approvazione di questa legge rischia di trasformarsi nell'illusione di replicare acriticamente l’esperienza di altre regioni in un contesto ancora più critico, caratterizzato da dimensioni quantitative e qualitative del tessuto demografico sociale ed economico notevolmente differenti. Predisporre strumenti come i distretti del commercio, che prevedono lunghi tempi di attuazione e sono legati ad un futuro incerto in un contesto caratterizzato da turbolenze e rapidissimi cambiamenti, non è una strategia efficace e tempestiva a favore del settore. In questa fase di costante evoluzione, in una situazione economica che reclama rapidità, efficienza, concretezza e garanzia nel raggiungimento degli obiettivi prefissati, questa misura non può rappresentare una priorità di intervento e di investimento di risorse. Gli interventi messi in essere finora dall'Amministrazione regionale sono andati nella direzione di consentire un sollievo immediato a favore degli operatori e più in generale di continuare nelle azioni di promozione turistica della nostra regione volti ad ampliare la platea della potenziale clientela del settore commercio mediante l'ampliamento dei flussi turistici".

 

 

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