Ambiente - 12 novembre 2023, 07:00

Comitato e Rete Civica sul piede di guerra, 'con ogni mezzo contro funivia Cime Bianche'

Comitato e Rete Civica sul piede di guerra, 'con ogni mezzo contro funivia Cime Bianche'

"Facendo quadrato e chiudendo occhi, orecchie e mente per non ascoltare le osservazioni critiche, la maggioranza regionale ha graniticamente mantenuto nel Defr 2024-2026 la frase con cui si afferma che nel settore degli impianti a fune è ritenuto prioritario 'l'avvio dell'iter autorizzatorio di fattibilità tecnico-economica del collegamento Cime Bianche'". Inizia così una dura nota diffusa ieri da Rete Civica, in cui si afferma che "qualcuno ha capito bene che cosa voleva e votava, qualcun altro forse proprio non è in grado di arrivarci". Per i progressisti e ambientalisti "la fattibilità tecnico-economica è il primo dei due livelli di progettazione per realizzare un'opera pubblica. In sostanza, quindi, nel DEFR si afferma che la Giunta e la maggioranza regionale hanno già deciso che il collegamento si deve fare, senza che lo Studio propedeutico costato oltre 400 mila euro sia stato esaminato e valutato dal Consiglio regionale, come era stato solennemente affermato in tutti i precedenti DEFR approvati dal 2020 in poi".

Più duro ancora il comitato di cittadini 'Insieme per Cime Bianche' che si batte contro la realizzazione della funivia tra la Valtournenche e la Val d'Ayas: "L'avvio dell'iter autorizzatorio di fattibilità tecnico-economica per il collegamento intervallivo Cime Bianche" indicato nel Defr 2024-2026 è una dichiarazione di guerra all'ambiente e al bilancio regionale". si legge in un comunicato del comitato, il quale però ricorda che "al momento, non esiste nessun parere definitivo, sulla fattibilità o meno, dal punto di vista legale, del collegamento" e che "lo studio commissionato dalla società Monterosa evidenzia, a prescindere dalle cinque alternative funiviarie contemplate, una inevitabile sovrapposizione con un ecosistema incontaminato e intatto (il vallone delle Cime Bianche) e con una zona sottoposta a precisi vincoli normativi, a livello comunitario, nazionale e regionale (la ZPS 'Ambienti Glaciali del Gruppo del Monte Rosa', IT1204220)".

Il Consiglio Valle, nel suo documento di programmazione, "decide di andare avanti con un progetto che non sa se potrà fare e del quale sa solo che costerà almeno 150 milioni di euro", prosegue il comitato, ringraziando le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli del Progetto civico progressista-Pcp "per aver portato un emendamento soppressivo (in buona sostanza l'abbandono del progetto), che è stato bocciato senza la minima risposta da parte del governo, senza la minima discussione e con il voto dei cinque consiglieri dei Federalisti progressisti-Partito democratico che in campagna elettorale sottoscrivevano di 'impegnarsi per la difesa dell'integrità del Vallone'". 

La raccolta fondi avviata per proteggere il vallone ha permesso al comitato di affidare l'incarico per la predisposizione di un parere di precontenzioso per poter intervenire anche in sede legale. "Ci prepariamo a resistere con ogni mezzo necessario, quello giudiziario sarà solo uno degli strumenti, questa è una battaglia culturale e politica. Insieme continueremo con ancora più determinazione il nostro percorso per fermare questo scempio fuori dal tempo e fuori dal mondo".

 

red.laprimalinea.it

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