La Suprema Corte di Cassazione ha annullato parte della sentenza di condanna in Appello del processo di 'ndrangheta' Altanum' sulla 'minifaida' tra due cosche di 'ndrangheta che si è protratta per anni tra la Calabria e la Valle d'Aosta.
L'annullamento riguarda solo la parte relativa alle circostanze aggravanti nei confronti degli imputati Giuseppe Facchinieri, Roberto Raffa e Giuseppe Chemi, con rinvio per un nuovo giudizio sul punto del trattamento sanzionatorio a un'altra sezione della Corte di assise di appello di Reggio Calabria.
Il 4 maggio del 2022, Facchinieri 'Il professore', 63 anni, di Cittanova, era stato condannato a 16 anni di reclusione; Raffa (48), originario di San Giorgio Morgeto, a 10 anni e otto mesi e Chemi (63), di Taurianova, a sette anni e 10 mesi.
Per i tre imputati i giudici d'Appello avevano riconosciuto la continuazione fra il reato contestato e quelli giudicati con sentenza definitiva emessa dalla Corte d'Appello di Torino il 28 ottobre 2013 relativo all'inchiesta Tempus Venit.
Per i Supremi giudici della Prima sezione penale di Cassazione, non si può applicare il trattamento sanzionatorio più severo in vigore dopo il 2015.
Infatti la sentenza impugnata (del 4 maggio 2022) fa risalire le condotte che costituirebbero il reato associativo al dicembre 2012, rispetto alla contestazione originaria che spaziava fino al2018.
Punto centrale delle indagini, la tentata estorsione di Giuseppe Facchineri nei confronti dell'impresario aostano Giuseppe Tropiano, che ha realizzato il parcheggio pluripiano dell'ospedale Parini; secondo i carabinieri da questo delitto sarebbe scaturito nel 2011 l'omicidio di Salvatore Raso, membro della 'locale' sangiorgese cui Tropiano si era rivolto per risolvere la trattativa estorsiva: tesi ribadita con forza in aula dall'accusa ma respinta dal giudice. La tentata estorsione era emersa nell'indagine 'Tempus venit' dei carabinieri del Nucleo investigativo di Aosta.
SU