Ambiente - 24 gennaio 2024, 07:02

E' realtà il progetto DAHU per il recupero culturale e scientifico del Vallone di San Grato

Iniziativa cui ha preso parte attiva l'associazione Augusta di Issime, che da 57 anni opera con passione, dedizione e impegno per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale della comunità walser valdostana

E' realtà il progetto DAHU per il recupero culturale e scientifico del Vallone di San Grato

"L'ambizione di questo progetto è di coinvolgere la popolazione di Issime - e non solo - affinché assuma sempre di più un ruolo attivo nei riguardi della conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e allo stesso tempo quello di produrre nuova conoscenza a beneficio di un reale sviluppo locale, dando anche nuovo impulso a filiere economiche legate al territorio". E' raggiante Michele Musso, attivo presidente dell'associazione culturale 'Augusta' di Issime, che insieme ai soci esprime "viva soddisfazione" per il lancio del progetto DAHU, venerdì scorso 19 gennaio, al Centre de Congrès Le Majestic di Chamonix. Il progetto 'Développement et Adaptation des occupations HUmaines en montagne-DAHU' , ispirato al mitico animale leggendario dell’area alpina, è finanziato dal Programma Interreg VI-A Italia – Francia ALCOTRA 2021-2027 e ha preso formale avvio il 9 ottobre 2023.

L'associazione Augusta da 57 anni opera con passione, dedizione e impegno per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale della comunità walser valdostana e in particolare ha dedicato gli ultimi due decenni a studi approfonditi nel Vallone di San Grato, culla della colonizzazione walser della Valle del Lys. Studi legati alla toponomastica, alla demografia e al paesaggio storico, architettonico e archeologico, e sull’analisi pollinica delle due torbiere del Vallone che hanno evidenziato come lo sfruttamento agrosilvopastorale ha avuto fluttuazioni nel corso dei secoli. Gli studi, sempre affidati a professionisti dei diversi settori, hanno attirato l’attenzione della Soprintendenza della Regione e sono stati quindi di fondamentale importanza per scrivere il Progetto Interreg presentato venerdì scorso. 

Alla prima riunione del Comitato di Pilotaggio di lancio del progetto DAHU hanno preso parte l'assessore ai Beni e alle attività Culturali, Jean-Pierre Guichardaz; l'assessore alle Politiche nazionali per la Montagna, Luciano Caveri; il presidente del Département de la Haute-Savoie, Martial Saddier; il sindaco di Chamonix Mont-Blanc e presidente della Communauté des Communes de la Vallée de Chamonix Mont-Blanc, Eric Fournier; il sindaco di Issime, Enrico Montanari e la presidente dell'Associazione Forte di Bard, Ornella Badery.

"La riunione di lancio è stata aperta dai rappresentanti politici del partenariato  -  si legge in una nota - che hanno avuto l’occasione di confrontarsi sulla tematica principale del progetto che propone l’ambiziosa sfida di analizzare, attraverso un innovativo approccio interdisciplinare, la resilienza e l’adattamento nel tempo delle comunità intorno al Monte Bianco al cambiamento climatico.

“L’acquisizione di conoscenze sul Vallone di San Grato attraverso studi multidisciplinari - afferma l’assessore Guichardaz – sottolinea il legame imprescindibile tra patrimonio architettonico e artistico e l'evoluzione del paesaggio culturale e naturale, valorizzando altresì la specificità della cultura walser nel Comune di Issime.”

“Sei generazioni di Progetti Interreg tra Alta Savoia e Valle d’Aosta – evidenzia l’assessore Caveri -  ci confermano il profondo legame storico e culturale. La dichiarazione di intenti che abbiamo recentemente approvato favorirà lo sviluppo di nuovi progetti volti a migliorare la qualità della vita delle popolazioni e dei loro territori, in particolare sulle tematiche dei cambiamenti climatici, inclusione sociale, cultura, sviluppo sostenibile ed energia”.

Il confronto tra i rappresentanti politici è stato seguito dalla presentazione dei tre obiettivi specifici del progetto DAHU e delle attività che saranno messe in campo per il loro raggiungimento: l'acquisizione di conoscenze attraverso scavi archeologici, inventari del patrimonio e studio delle collezioni; la ristrutturazione di siti culturali, quali il futuro Musée du Mont-Blanc a Chamonix e il centro di interpretazione a Issime, la creazione di una mostra transfrontaliera itinerante e la sensibilizzazione e il coinvolgimento attivo della popolazione, dei giovani, dei portatori di interesse e dei ricercatori sui risultati e le tematiche del progetto.

pa.ga.

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