Politica - 31 gennaio 2024, 18:03

Folla di simpatizzanti e curiosi ad Aosta per Giorgia Meloni

Folla di simpatizzanti e curiosi ad Aosta per Giorgia Meloni

I pressanti dossier valdostani 'autostrada' e 'trafori', o meglio sul dossier trasporti, "li sta seguendo il ministero delle Infrastrutture e torno verso Roma nel tentativo di dare al riguardo un maggiore 'carica', un maggiore impatto". Lo ha detto questo pomeriggio a Palazzo regionale, ad Aosta, la premier Giorgia Meloni, nel suo intervento che ha preceduto la firma dell'Accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 con la Valle d'Aosta, impegno che vale quasi 37 milioni di euro per sette importanti progetti.

Di fronte a una platea composta da molti sindaci dei Comuni valdostani, dalle Autorità  militari, civili ed ecclesiastiche nonché da diversi consiglieri regionali, Meloni ha ringraziato il presidente della Giunta, Renzo Testolin, che prima di lei aveva preso la parola per esprimere alcune urgenti rivendicazioni della Valle nei confronti del Governo di centrodestra, prima fra tutte lo scioglimento del 'nodo A5' ovvero l'impossibilità per la Valle d'Aosta di restare vittima impotente della diatriba tra il ministero dei Trasporti e le società concessionarie dell'autostrada. 

Ammettendo di considerare "giuste" le educate doglianze di Testolin, la primo Ministro ha ribadito che "Dove cresce la Valle d'Aosta cresce anche la Nazione nel suo complesso e potete contare su di noi per il sostegno della vostra regione anche in sede europea, dove cerchiamo di avere una voce autorevole sui dossier". 

 

Meloni ha voluto sottolineare che "La Valle d'Aosta è stata virtuosa nella gestione dei fondi europei, ma non è stato così per tutti (per tutte le regioni italiane ndr) in passato. E nella situazione in cui è l'Italia non ci possiamo permettere che le risorse che sono a disposizione dei cittadini non arrivino 'a terra'".

Parlando di autonomia differenziata, la premier ha precisato che la visione "deve essere quella di uno Stato efficiente ed efficace; dall'altra parte questo impegno deve essere compensato da territori capaci di governare bene le loro risorse e dare risposte ai cittadini". 

Dopo gli interventi Meloni e Testolin hanno sottoscritto l'accordo sotto i flash dei fotografi, dopodiché la Primo ministro è uscita da Palazzo regionale per andare a visitare la Fiera di Sant'Orso prima di lasciare la Valle per recarsi a Bruxelles. E se è vero che al suo arrivo erano in pochi ad attenderla in place Deffeyes (ricevuta da Testolin, che l'ha salutata in francese e dal sindaco di Aosta, Gianni Nuti), quando ha varcato la soglia del Palazzo per andarsene Giorgia Meloni si è trovata di fronte un bagno di folla: richieste di selfies, strette di mano, incitamenti di sostegno e persino abbracci ai quali lei non si è quasi mai sottratta seppur sempre affiancata dai bodyguard i cui sguardi lasciavano intendere quanto non vedessero l'ora che la calca defluisse. Così non è stato, ovviamente, nemmeno durante la breve visita tra i banchi della Millenaria, le cui opere deve aver potuto apprezzare ben poco, circondata com'è stata, per tutto il tragitto, da simpatizzanti e curiosi.

Giorgia Meloni, insomma, ai valdostani sembra essere piaciuta. E' pur vero che ha portato ad Aosta quasi 37 milioni di euro e nessuno ricorderebbe il Buon Samaritano se avesse avuto solo buone intenzioni...

pa.ga.

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