Economia - 11 febbraio 2024, 09:48

Tunnel G.S. Bernardo, gli svizzeri avviano i lavori alla soletta ma si fermano subito: lastre di cemento armato non a norma

Tunnel G.S. Bernardo, gli svizzeri avviano i lavori alla soletta ma si fermano subito: lastre di cemento armato non a norma

Dopo ampi spiragli di luce, tornano nuvole sul traforo del Gran San Bernardo. Trascorsi mesi di incertezze su circa 27 milioni di euro chiesti dalla società di gestione elvetica GTSB alla consorella italiana Sitrasb - che è metà della quota per mettere in sicurezza il traforo che collega l'Italia alla Svizzera, ovvero restaurare la soletta di ventilazione dopo l'ormai noto crollo avvenuto nel 2017 - il 15 dicembre scorso al termine di una riunione il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva annunciato che era stata raggiunta un'intesa tra lo stesso Mit e la Società italiana traforo del Gran San Bernardo-Sitrasb per avviare rapidamente i lavori di messa in sicurezza e adeguamento della galleria. Alla riunione avevano partecipato l'ambasciatore a Berna, Gian Lorenzo Cornado e i parlamentari valdostani Nicoletta Spelgatti e Franco Manes. Tanto era bastato agli elvetici di GTSB per convincersi a dare il via ai primi lavori, avendo da tempo l'impresa appaltatrice praticamente all'imbocco del traforo con i mezzi pronti a partire. Appalto, va ricordato, interamente gestito dagli svizzeri.

Alcuni giorni fa sono dunque iniziati i lavori del cantiere mobile notturno (dalle 22 alle 6 con il passaggio del traffico leggero) alla 'famigerata' soletta di ventilazione. Martedì 7 febbraio nel tunnel hanno fatto ingresso gli ispettori della società di gestione svizzera che, per il rispetto del Codice degli appalti (l'applicazione della normativa italiana era stata chiesta da Sitrasb e messa a verbale), hanno effettuato controlli a campione sulle travi prefabbricate realizzate da una società italiana. Il cantiere è stato subito interrotto: sono emersi dei valori inferiori sulla resistenza del calcestruzzo rispetto a quanto previsto in capitolato, quindi sono stati eseguiti controlli su tutte le travi. Quelle che non rispettano i valori di capitolato sono state rifiutate e quindi non potranno essere utilizzate. Ad oggi sono risultate conformi un centinaio di travi mentre per altre 200 circa si e' in attesa dei risultati sulla qualità del materiale. Quelle scartate fino sono qualche decina mentre le 14 già posizionate sul lato svizzero sono risultate conformi ai valori e non dovranno essere rimosse. Sono in corso riunioni per verificare eventuali ritardi sul cronoprogramma dei lavori.

L'accaduto ha tolto qualche ora di sonno a Olivier Français e al direttore del tunnel, François Pignat e fa il paio con la notizia che la Commissione europea ha acceso un faro sull’estensione della concessione alla Sitrasb per la gestione di parte italiana del tunnel e sta aspettando la documentazione completa dall’Italia. Per assicurarsi il rinnovo esteso della concessione alla società italiana serve una garanzia da 32 milioni di euro. 

pa.ga.

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