Cultura - 01 maggio 2024, 07:00

Dal 1886 ai giorni nostri; il Primo Maggio, La Festa del Lavoro

Il quarto stato, di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Il quarto stato, di Giuseppe Pellizza da Volpedo

Facciamo un passo indietro e tentiamo di ricostruire la storia di questa festività che celebra la tutela del  lavoratore, nonostante ai giorni nostri, in tutto il mondo, vi siano ancora gravi situazioni di sfruttamento, senza distinzione di razza, sesso ed età. 

A metà del 1800 i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro.

Il primo "Primo Maggio" nasce a Parigi il 20 luglio del 1889.

Durante il Congresso della Seconda Internazionale, che in quei giorni era riunito nella capitale francese venne indetta una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore. La scelta della data fu appositamente confermata per  il primo maggio in quanto tre anni prima, nel 1886, una manifestazione operaia a Chicago era stata repressa nel sangue. 

L'1 maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a otto ore. La manifestazione durò per tre giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket: una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone. Il 20 agosto 1887 inoltre fu emessa la sentenza del tribunale: August Spies, Michael Schwab, Samuel Fielden, Albert R. Parsons, Adolph Fischer, George Engel e Louis Lingg furono condannati a morte; Oscar W. Neebe a reclusione per 15 anni e otto uomini vennero condannati per essere anarchici, e sette di loro condannati a morte.

Nel 1887, l'allora presidente degli Stati Uniti d'America, Grover Cleveland, ritenne che il giorno primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare i sanguinosi episodi di Chicago. Tuttavia, già pochi giorni dopo il sacrificio dei cosiddetti Martiri di Chicago, gli stessi lavoratori della città statunitense tennero un'imponente manifestazione a lutto. Le notizie della tragedia di Chicago si estesero anche in altri stati di tutto il continente americano e poi anche e in Europa. In Canada, soltanto nel 1894, fu celebrata la data del primo maggio  sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferita a precedenti marce di lavoratori tenutesi a Toronto e Ottawa nel 1872.

Successivamente al Congresso internazionale svoltosi a Parigi, la festività fu adottata da molti paesi nel mondo. Dall'altra parte dell'emisfero terrestre, come ad esempio in Australia, la commemorazione ricorda la "Festa delle Otto Ore" (lavorative). Tuttavia, nella zona del Queensland, se inizialmente si usava celebrarla sempre il giorno 1 maggio, in epoche più recenti e anche in altre zone australiane si usa farla cadere il primo lunedì di maggio, oppure di marzo, ma anche ottobre.

Anche il mondo cattolico riprese la data del  primo maggio. Nel 1955, papa Pio XII istituì per tutta la Chiesa cattolica la festa di San Giuseppe lavoratore, perché tale data potesse essere condivisa a pieno titolo anche dai lavoratori cattolici.

In Italia, non appena si diffuse la notizia dell'esecuzione degli esponenti anarchici di Chicago nel 1888, il popolo livornese, si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura della stessa città, dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti.

Nel 1919 la Fiom riuscì a firmare con la Confederazione degli industriali un accordo per la riduzione d'orario a otto ore giornaliere e 48 settimanali. Tale accordo  prevedeva  il riconoscimento delle Commissioni interne e la loro istituzione in ogni fabbrica; la nomina di una Commissione per il miglioramento della legislazione sociale e di un’altra per studiare la riforma delle paghe e del carovita.

La decisione in Europa in merito alla festività del primo maggio, ufficializzata dalla Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889, fu ratificata in Italia soltanto due anni dopo.

Il 26 aprile del 1890 'La Rivendicazione' rivista di Forlì, pubblicava per primo così l'articolo:

«Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento»

Dal 1923, durante i venti anni di fascismo, la celebrazione della festa del lavoro fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo; tutti gli accordi stabiliti tra industriali e operai per la «giornata di vacanza» per il primo maggio dovevano essere applicati al 21 aprile. Solo al termine della Seconda guerra mondiale,  nel 1946, la celebrazione fu poi riportata al primo maggio ed elencata tra i giorni festivi. Nel 1949 la ricorrenza fu inserita stabilmente tra le festività che ancora oggi celebriamo.

red.laprimalinea.it

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