Politica - 23 maggio 2024, 19:58

Nei consultori valdostani per l'interruzione di gravidanza non entreranno gruppi pro-vita

Nei consultori valdostani per l'interruzione di gravidanza non entreranno gruppi pro-vita

Approvata dal Consiglio Valle, con 19 voti a favore (UV, FP-PD, AV-VdAU, PlA, PCP), sette astensioni (RV, FI, GM) e la non partecipazione al voto del gruppo Lega VdA, una risoluzione depositata in Aula dai gruppi di maggioranza su una mozione del gruppo Progetto Civico Progressista-PCP riguardante l'organizzazione dei servizi dei consultori per l'interruzione volontaria di gravidanza.

Il testo approvato impegna il Governo regionale a mantenere l’attuale assetto organizzativo dei servizi dei consultori, che non prevede il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità.

Contestualmente è stata respinta, con il solo voto favorevole dei proponenti e l'astensione degli altri gruppi, la mozione del gruppo PCP che voleva impegnare il Governo regionale a non avvalersi di soggetti del Terzo settore, con una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità, nell'organizzazione dei servizi dei consultori previsti dalla legge 194/1978 e finalizzati all'esercizio dell'interruzione di gravidanza.

Il gruppo FP-PD ha spiegato che il decreto "Pnrr-quater" ha previsto che le regioni, nell'organizzazione dei servizi consultoriali, possano avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità. Ha quindi ricordato che il diritto delle donne all'interruzione volontaria di gravidanza deve essere garantito, osservando che nei consultori valdostani, le associazioni del Terzo settore non sono mai state presenti e nessuna iniziativa è mai stata attivata per autorizzarne la presenza. Ha quindi proposto la risoluzione, a nome della maggioranza, sul tema.

Il gruppo PCP ha precisato che l'emendamento al decreto "Pnrr-quater" - intervento definito estraneo al decreto stesso dalla stessa Unione europea - non rispetta il diritto all'autodeterminazione delle donne.

L'iniziativa proposta, secondo le consigliere di minoranza, ha come fine invece quello di evitare interferenze da parte di soggetti terzi nella delicata e difficile scelta della donna che deve essere individuale. Risulta per PCP del tutto incomprensibile la scelta della maggioranza di astenersi su questa mozione, a fronte del deposito di una risoluzione con un impegno simile ma meno incisivo e più confuso, "che di tutta evidenza è dettato dall'unica volontà di mettere una bandierina su un tema che meriterebbe maggiore rispetto".

Il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha ricordato che già la passata normativa (l. 194/1978) prevedeva la possibilità per le Amministrazioni di ammettere all'interno dei consultori associazioni di volontariato e ha tenuto a sottolineare che la Regione non ha mai avallato, né applicato questa facoltà, "tenendo un atteggiamento equilibrato di equidistanza, nel rispetto della libertà di scelta che compete esclusivamente alle donne interessate".

Testolin ha poi anticipato come la risoluzione presentata dalla maggioranza garantirà, da un punto di vista politico, la continuità di tale comportamento in futuro.

red.laprimalinea.it

SU