Ha tentato di evadere dal carcere di Brissogne nel più facile dei modi, un detenuto di origini albanesi ammesso da poco più di un mese al lavoro esterno.
Lo ha reso noto questa mattina, domenica 9 giugno, il vicesegretario regionale del Sindacato nazionale di Polizia penitenziaria-Sinappe, Matteo Ricucci.
Nel tardo pomeriggio di sabato 8 giugno il detenuto non è rientrato nella Casa circondariale, come invece era previsto dal programma di trattamento. Poco dopo le 18,30 il cittadino albanese ha contattato telefonicamente il carcere comunicando che avrebbe tardato il rientro a causa del lavoro.
Alle 19,45, non essendo ancora rientrato, è scattato l'allarme per evasione e sono state allertate tutte le Forze dell'ordine per le ricerche di colui che oramai era da considerare un fuggitivo.
Una pattuglia della Polizia penitenziaria ha raggiunto il magazzino dell'azienda dove lavora il detenuto e lui, alla vista degli agenti, ha iniziato una rocambolesca fuga evitando almeno per il momento l'arresto: in auto ha imboccato la Statale 26 e si è diretto in direzione Courmayeur.
Poche ore dopo, alle 21,40 circa sulla spiaggia del 'Lidò' di Sarre, l'albanese in evidente stato di alterazione è stato rintracciato e arrestato dagli agenti della Penitenziaria, che lo hanno ricondotto al carcere di Brissogne.
"Considerando la gravità di quanto successo", Ricucci mette in risalto l"a professionalità e lo spirito di Corpo degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria che non hanno permesso a una persona condannata in nome del popolo italiano, di dileguarsi nel nulla senza finire di espiare la pena inflitta".