Ambiente - 02 luglio 2024, 07:25

Cogne mai più isolata se si realizza il nuovo progetto della galleria del Drinc

Prevede, tra altre cose importanti, la creazione di una viabilità alternativa in caso di emergenza lungo la strada regionale 47

Un tratto della galleria del Drinc così com'è oggi

Un tratto della galleria del Drinc così com'è oggi

Osservando gli elicotteri che fanno la spola tra la località turistica ai piedi del Gran Paradiso e Aymavilles, fa ancora più male pensare che in un cassetto c'è la soluzione per evitare una volta per tutte l'isolamento.

Risale a meno di un anno fa, un progetto di fattibilità tecnica per trasformare in percorso di emergenza - nonché sistema di pompaggio di acqua irrigua, trasporto di metano e cunicolo tecnologico - la galleria del Drinc, il famoso collegamento ferroviario Pila-Cogne mai entrato in funzione. Ne è promotore il Consorzio irriguo di miglioramento fondiario di Gressan e fu illustrato ampiamente il 5 marzo scorso in una riunione nella sede dell'assessorato regionale alle Opere pubbliche.  A grandi linee, il progetto prevede al momento la realizzazione e canalizzazione di un impianto irriguo; l'approvvigionamento di acqua potabile per Pila, che ne è carente; la creazione di una viabilità alternativa in caso di emergenza lungo la strada regionale 47; l'alimentazione dell'innevamento artificiale per Pila; la possibilità di convogliare metano da Acque Fredde a Cogne, per l'abbattimento di inquinanti. 

Già lo scorso aprile l'assessore regionale ai Trasporti, Luigi Bertschy, aveva reso noto che la Giunta regionale "intende valutare un utilizzo infrastrutturale del collegamento Pila-Cogne" e per questo "anche gli assessori Carrel (Agricoltura) e Sapinet (Lavori pubblici) stanno collaborando con gli enti del territorio per approfondire queste valutazioni". 

Bertschy aveva risposto in Consiglio Valle a una mozione del gruppo Rassemblement Valdôtain che chiedeva di "valutare nell'ambito dello studio di approfondimento del collegamento tra Pila e Cogne una eventuale soluzione alternativa che miri a recuperare l'attuale tracciato della linea ferroviaria tra le località di Epinel e Eaux-Froides, senza escluderne anche la potenziale trasformazione in tracciato ciclabile, pedonale ovvero anche con altri mezzi alternativi".   

Circa l'utilizzo viario della galleria del Drinc, l'assessore Bertschy aveva spiegato che "per questa maggioranza è fondamentalmente corretta la scelta del 2012 di mantenere inaccessibile la galleria di quasi sette chilometri, di cui molti tratti sono soggetti a infiltrazioni d'acqua e distacco di rivestimenti della volta. La larghezza è tale che non potrebbero incrociarsi due veicoli e per consentirne l'accesso pubblico bisognerebbe garantire sistemi di illuminazione e sicurezza in linea con le normative attuali. Il potenziale della galleria come via di transito è quindi al momento molto basso e ci si troverebbe di fronte a costi molto ingenti per avere una infrastruttura limitata nella capacità, dai costi di investimento e gestione molto alti e forse meno sicuri di altre ipotesi al vaglio". Inoltre, "rispetto alle ipotesi di percorso ciclopedonali si tratterebbe di passare quasi un'ora e mezza a piedi o mezz'ora in bici dentro una galleria fredda e umida".

Dichiarazioni più che corrette sul piano della sicurezza e dell'incolumità pubblica considerato lo stato attuale della galleria, ma che di fatto spianano la strada al progetto che ne prevede la riqualificazione in qualificato percorso di emergenza da e per Cogne, nonché una vera e propria rete di distribuzione di acqua e di energia.  

patrizio gabetti

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