Politica - 11 luglio 2024, 18:47

Zone Franche, dalla Valle d'Aosta una proposta di legge nazionale

Zone Franche, dalla Valle d'Aosta una proposta di legge nazionale

Con la sola astensione del gruppo PCP, il Consiglio Valle ha approvato oggi una proposta di legge statale che contiene disposizioni concernenti l'istituzione di zone produttive speciali e zone franche montane in Valle d'Aosta.

L'iniziativa legislativa era stata presentata dal gruppo 'Rassemblement Valdôtain' il 13 ottobre 2023 ed è stata poi integrata da un nuovo testo della Prima commissione, composto di nove articoli, a seguito di una serie di emendamenti depositati dai proponenti unitamente ai gruppi di maggioranza.

L'Assemblea ha anche deliberato di inviare il testo di legge sia alla Camera dei Deputati sia al Senato della Repubblica per il prosieguo dell'iter in Parlamento.

La relazione d'Aula

"Questo testo di legge cerca di attuare le disposizioni del nostro Statuto speciale che, fino ad ora, non sono state pienamente applicate - ha specificato il consigliere Stefano Aggravi (foto sopra, RV), illustrando i contenuti in Consiglio -. Oggi il contesto di riferimento è enormemente cambiato. Tuttavia quello che resta valido sono proprio i contenuti dell'articolo 14 e in particolare tre importanti principi: quello della territorialità, ovvero la Valle d'Aosta così costituita dal 1948 ad oggi; quello dell'intesa, ovvero il fatto che le modalità di attuazione devono essere necessariamente concordate tra la Regione e lo Stato; quello della forma legislativa di attuazione, ovvero 'per mezzo' di una legge dello Stato. Dopo l'approvazione ad aprile 2023 di una mozione in Consiglio che impegnava il Governo regionale ad approfondire la tematica delle zone franche urbane e di montagna e grazie all'importante lavoro svolto dalle strutture regionali, è stato condiviso in prima Commissione di procedere ad un lavoro di confronto e adeguamento razionale di questa proposta di legge statale con l'ipotesi di schema di norma di attuazione. Questo per dar vita a due percorsi paralleli, differenti ma con una comune finalità: avviare finalmente un dibattito, politico e tecnico, una trattativa tra la Regione e lo Stato centrale per identificare la 'via moderna' di attuazione delle previsioni dell'articolo 14 dello Statuto speciale. Il testo di legge finale che oggi presentiamo è il frutto di un importante lavoro di coordinamento tra la parte tecnica e quella politica: una proposta concreta, con un testo chiaro e funzionale ai prossimi passaggi legislativi in Parlamento".

Aggravi ha poi specificato che "la finalità del testo legislativo è quella di compensare gli svantaggi strutturali propri del territorio della Valle d'Aosta attraverso l'istituzione di zone produttive speciali (Zps), per il sostegno e lo sviluppo di attività produttive ubicate in zone strutturalmente svantaggiate del territorio regionale, e zone franche montane (Zfm). In queste zone, l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni (esenzioni fiscali e contributive) in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa. L'onere derivante dall'applicazione della proposta di legge è quantificato forfetariamente in 30 milioni di euro annui in riduzione del contributo dovuto dalla Regione quale concorso al pagamento degli oneri del debito pubblico stabilito a decorrere dal 2022".

Tanti i 'pro' ma anche qualche critica

Riassumendo gli intendimenti della maggioranza e di parte delle opposizione, il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha ricordato che “questo tema fa parte del patrimonio politico di molti gruppi politici di questo Consiglio”, infatti “il governo e la maggioranza lo hanno indicato nelle priorità del programma di legislatura. La mozione approvata lo scorso anno ci impegnava a intraprendere questo percorso di approfondimento e noi abbiamo scelto di seguire parallelamente le due strade: quella della proposta di legge statale che stiamo discutendo e quella del provvedimento attuativo del nostro Statuto. Non è un percorso facile, ma abbiamo il dovere di dialogare con lo Stato per poter applicare il principio delle zone franche sul nostro territorio. È vero che non è questo il concetto originario di zona franca, ma oggi le esigenze dei comuni sono diverse ed è su queste differenze che occorre lavorare”.

Pur condividendo "il principio che occorra intervenire rispetto a delle realtà comunali dove c'è desertificazione commerciale e spopolamento", Chiara Minelli (foto in  basso, Pcp), ha rimarcato che "lo strumento proposto oggi non ci sembra particolarmente efficace". In questo senso "il punto di partenza è alto e ambizioso, ma quando si scende a terra non tutto quadra: il primo problema sta nel fatto che l'articolo 14 afferma che il territorio della Valle d'Aosta è posto fuori della linea doganale e costituisce zona franca, mentre la proposta di legge che stiamo affrontando non riguarda tutta la Valle, ma solo dei comuni o delle aree. Inoltre, all'interno di queste aree non si prevede la scomparsa delle imposte, ma si interviene con una riduzione: non si tratta quindi di zone franche ma di aree dove la tassazione è ridotta".

 

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red.laprimalinea.it

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