Cronaca - 15 luglio 2024, 17:04

Era in spedizione per raccogliere fondi destinati ai bimbi oncologici l'alpinista morto ieri a due passi dal Gonella

Si chiamava Michele Raule, era un ingegnere meccanico 50enne; è ancora possibile "accompagnarlo" nella sua avventura, donando sulla piattaforma dedicata alla sua impresa: https://dona.ageop.org/unacimaperageop/

Michele Raule

Michele Raule

"Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò un'impresa per me 'estrema': dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000m D+ da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop, associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore. di seguito il link per fare una donazione, anche un piccolo contributo sarà molto gradito".

Questo aveva scritto sulla sua pagina Facebook il 23 giugno scorso Michele Raule, 50 anni, ingegnere di San Lazzaro in provincia di Bologna, morto ieri mentre stava raggiungendo il rifugio Gonella, in Val Vény, massiccio del Monte Bianco, dove di lì a poco avrebbe potuto trovare riparo.

Una morte, quella del volontario solidare Raule, che ha sconvolto i suoi compaesani ma più estesamente tutto il mondo del volontariato bolognese dove Raule era molto conosciuto e stimato.

Era insieme al fratello e altre due persone, ieri domenica 14 luglio e stava rientrando dalla via normale italiana alla vetta quando è scivolato su un nevaio, cadendo per circa 100 metri in un canalone e finendo in un crepaccio nel ghiacciaio del Miage, lì nel punto dove era morto un alpinista tedesco di 54 anni il 26 giugno scorso.

Insieme all'associazione Ageop che dal 1982 accoglie e assiste i bambini malati di tumore e le loro famiglie e finanzia la ricerca, nel 2022 Michele Raule aveva inaugurato il progetto “Quattro vette per cinque Stati” che si sarebbe dovuto  concludere nel 2025 con la conquista delle vette più alte di Italia, Slovenia, Austria, Francia e Svizzera. Quest'anno con il sostegno di Dea Srl, aveva scelto di dedicare la sua impresa ai bambini in Oncologia Pediatrica, andando da Genova al Monte Bianco in 30 ore consecutive, facendo 300 Km in bici e 15 a piedi, per un totale di 7000 metri di dislivello positivo. Era partito il 12 luglio. 

E' morto, si, ma è ancora possibile "accompagnarlo" nella sua avventura, donando per Ageop sulla piattaforma dedicata alla sua impresa: https://dona.ageop.org/unacimaperageop/

pa.ga.

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