Un'ovazione, con parte del pubblico in piedi, quando a fine concerto ha cantato le indimenticabili 'Samarcanda' e 'Luci a San Siro'. Poi l'emozione e la commozione sulle note di 'Cappuccio Rosso' dedicata ad Ayse Deniz Karacagil, morta in battaglia la mattina del 29 maggio 2017. Era una ragazza turca, aveva partecipato alle proteste a Gezi Park a Istanbul, per le quali era stata arrestata e condannata a 98 anni per terrorismo, scarcerata prima della condanna definitiva Ayse, a 24 anni, decise di andare in Siria a combattere con le Ypj contro l'Isis. In numerose foto compare con un cappello o foulard, da cui il soprannome 'cappuccio rosso'.
Non solo l'amore e il rispetto per le donne ma anche un lucido spaccato degli ultimi 50 anni del nostro paese nel concerto, sabato sera, di Roberto Vecchioni, secondo grande artista protagonista della rassegna 'Aosta Classica al Forte di Bard 2024'. Poeta professore, tra i padri della canzone italiana, autore di intramontabili capolavori, Vecchioni si è esibito sul palco della Piazza d’Armi del Forte gremita fino all'ultimo posto disponibile.
Tra i più grandi rappresentanti della canzone d’autore, Roberto Vecchioni ha una smisurata confidenza con la lingua italiana: autore, scrittore, paroliere, professore, poeta e cantante, ha senza dubbio rivoluzionato gli ultimi cinquant’anni della canzone d’autore italiana. Il cantautore era accompagnato dalla sua storica band formata da Lucio Fabbri (pianoforte, violino, mandolino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso) e Roberto Gualdi (batteria).
La prima parte del concerto è stata dedicata ai pezzi del suo album 'L’Infinito' per poi lasciare spazio ai principali classici del repertorio, in una narrazione che tiene insieme la musica, la parola e l’immagine. Applausi a mani aperte e la speranza, in tanti, di rivederlo presto in Valle d'Aosta.