Cultura - 02 settembre 2024, 10:30

'Sguardi di intesa'; il mondo della moda raccontato dalle donne

Al Centro Saint-Bénin di Aosta manca meno di un mese alla conclusione della mostra 'Sguardi di intesa; la moda fotografata dalle donne', esposizione fotografica sul mondo della moda che presenta opere esclusivamente realizzate da artiste

Last Supper, Brigitte Niedermair (2019)

Last Supper, Brigitte Niedermair (2019)

La mostra si tiene dal 23 marzo fino al 22 settembre, e presenta opere di ventiquattro fotografe diverse, da coloro che hanno fatto la storia nel mondo della fotografia della moda fino ai talenti dei nostri giorni.

Molte delle autrici presentate cominciarono le loro carriere in altri ambiti, come Alice Springs e Lee Miller, le quali prima di prendere la macchina fotografica e diventare dei punti di riferimento nel loro campo erano entrambe modelle. La seconda viene citata, in una delle annotazioni presenti in sala, come facente parte delle "pioniere" della fotografia di moda, iniziata negli anni ‘30 ma successivamente raccontata principalmente da uomini.

 

 

Credit for Jean Louis David, Alice Springs (1970)

L’obiettivo di “Sguardi d’Intesa” è proprio indagare sul perché un fenomeno del genere si sia verificato, e ridare il ruolo centrale che spetta alle donne in un settore storicamente predominato quasi esclusivamente (e ingiustamente) da un punto di vista maschile. Come dice la prima frase nel paragrafo di chiusura di uno dei pilastri in centro alla sala espositiva, che ben esprime il concetto portante della mostra e spiegato sopra: “Per secoli la storia è stata raccontata dagli uomini e occorre ristabilire un equilibrio di narrazione”.

Credit: VogueItalia Ottobre 2019, Lucia Giacani (2019)

Ogni artista ha un proprio stile con cui vuole trasmettere un messaggio preciso tramite i suoi scatti, andando così oltre al concetto di moda come semplice presentazione di un capo d’abbigliamento: Maria Vittoria Backhaus, la cui fotografia “Bus” fa da immagine di copertina dell’esposizione, racconta una storia a ogni scatto; Brigitte Niedermair si ispira alla storia dell’arte e spesso ricrea e ripropone opere famose in chiave femminile, come L’Ultima Cena; o ancora Lucia Hetta, che come Niedermair si rifà all’arte (precisamente la pittura del diciannovesimo secolo) e al Romanticismo, utilizzando soltanto luce naturale nelle sue foto.

 

Credit: Dark Tribe 001, Maria Vittoria Backhaus (2002)

Il titolo della rassegna, “Sguardi d’intesa”, vuole indicare quel legame speciale presente tra chi fotografa e chi viene fotografato, come una confidenza che può essere compresa e decifrata in fondo soltanto da loro. Ѐ un elemento che non solo compare spesso nelle opere in sala, ma anche ribadito nelle didascalie che accompagnano la mostra, per sottolineare ulteriormente la sua importanza.

Simone Mombelli

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