Ancora un'assoluzione nell'ambito del processo Geenna sulle infiltrazioni della 'ndrangheta in Valle d'Aosta. La Suprema Corte di Cassazione ha infatti annullato senza rinvio quindi in modo definitivo la sentenza della Corte di Appello di Torino che lo scorso aprile aveva confermato la condanna di primo grado nei confronti dell'aostano Salvatore Filice.
Accusato di tentata estorsione e violazione delle norme sulle armi, nel giudizio bis del rito abbreviato nel processo Geenna, Filice era stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere ma la sentenza è da ritenersi estinta "per prescrizione".
su infiltrazioni di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Il reato secondo i giudici ermellini è “estinto per prescrizione”. Il figlio dell'imputato era venuto alle mani con il nipote di Antonio Raso, anch'egli imputato nel procedimento Geenna. Secondo gli inquirenti, Filice avrebbe minacciato i Raso con una pistola, intimando loro di risarcirlo con 10mila euro.
Salvatore Filice era difeso dagli avvocati Gianfranco Sapia, Elena Corgnier e Luigi Colacino (quest'ultimo del Foro di Crotone).
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