L'avvio dei lavori sulla strada statale 26, nel tratto compreso tra Quart e Aosta teatro di continui incidenti, alcuni anche molto gravi, è stato nuovamente oggetto di dibattito in Consiglio Valle con un'interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere di Forza Italia Mauro Baccega (foto sotto) nella seduta del 18 settembre.
Baccega ha ricordato le "numerose sollecitazioni fatte dal nostro gruppo per la prosecuzione della progettazione e realizzazione della messa in sicurezza di questo tratto di strada che, nei giorni scorsi, ha registrato l'ennesimo grave incidente tra quattro auto che si è verificato di fronte alla caserma dei Vigili del fuoco. Quando sarà presentato in Commissione il progetto esecutivo dell'opera? Ci auguriamo che sia volontà della maggioranza proseguire negli indirizzi indicati a suo tempo".
L'assessore alle Opere pubbliche, Davide Sapinet (foto in basso), ha confermato "l'impegno a condividere il progetto in Commissione non appena avremo in mano gli elaborati su cui Anas sta lavorando, con l’obiettivo di completare la progettazione definitiva entro l’autunno; successivamente occorrerà riacquisire i pareri autorizzativi. In autunno si cominceranno a fare le opportune verifiche tra Anas, Regione e Amministrazioni locali coinvolte per acquisire i pareri richiesti; anche su questo punto la Commissione consiliare competente sarà puntualmente coinvolta e informata. L’appalto è previsto nel corso del 2025".
Baccega ha replicato ricordando che "il precedente assessore ai Lavori pubblici, già due anni fa, ci diceva le stesse cose e noi temiamo che prima dei prossimi quattro anni non si vedrà nessun progetto, pur se la messa in sicurezza di quel tratto di strada statale è argomento del piano di interventi del contratto di programma Mit-Anas 2024/2025. Il fatto è che ancora non c'è un vero e proprio progetto. Ricordo nuovamente che la legge regionale 21 del 23 luglio 2010 parla di messa in sicurezza, ammodernamento e riqualificazione di quel tratto di Statale per un importo complessivo di cinque milioni, dei quali quattro vanno come quota di contributo all'Anas e un milione per la sistemazione idraulica del torrente Bagnère. Quei quattro milioni sono ancora fermi. Stiamo parlando di una zona in cui la sicurezza è fortemente a rischio per auto, pedoni e ciclisti come testimonia anche la nota della Federazione italiana ambiente e bicicletta del 12 settembre scorso con cui sollecitavano soluzioni per la messa in sicurezza della viabilità ciclabile. Bisogna intervenire senza esitare".