Cronaca - 30 settembre 2024, 13:10

Processo Geenna, condannati Raso, Prettico e Giachino, assolta Carcea

Un'udienza del processo Geenna (foto di archivio)

Un'udienza del processo Geenna (foto di archivio)

Ci aveva messo sette ore, lo scorso maggio, il procuratore generale di Torino Giancarlo Avenati Bassi (foto sotto) per chiedere la conferma delle quattro condanne già inflitte nel 2021 ai quattro imputati nel secondo processo di Appello 'Geenna' su una presunta 'locale' di 'ndrangheta in Valle d'Aosta. 

Questa mattina, lunedì 30 settembre, il collegio giudicante della Corte di Appello di Torino dopo due ore e mezza di camera di consiglio ha invece emesso una sentenza di assoluzione e ha ridotto le richieste di condanna per altri tre . Erano accusati di associazione mafiosa il ristoratore aostano Antonio Raso, condannato oggi a otto anni di carcere (Avenati Bassi aveva chiesto per lui 10 anni di); l'ex consigliere comunale e dipendente del Casino de la Vallée Nicola Prettico, condannato a sei anni e otto mesi (otto anni la richiesta); il suo collega Alessandro Giachino, anch'egli condannato a sei anni e otto mesi (otto anni la richiesta).

Assolta con formula piena l'ex assessora comunale di Saint-Pierre Monica Carcea, accusata di concorso esterno in associazione mafiosa di tipo 'ndranghetistico (il pm aveva chiesto per lei sette anni di detenzione). Tutti e quattro erano tornati in libertà il 31 marzo del 2023.

Il 24 gennaio del 2023, la Cassazione aveva disposto l'annullamento della sentenza, con rinvio delle condanne inflitte in secondo grado a un nuovo processo. Il procuratore generale nell'udienza di maggio aveva ripercorso le tappe fondamentali che già avevano portato alla condanna di primo grado, ribadendo il ruolo dei quattro imputati e come le indagini dei carabinieri di Aosta e della Dda avessero pienamente dimostrato la presenza della 'locale' di 'ndrangheta in Valle d'Aosta, presenza accertata anche in forza delle condanne definitive ottenute nel processo 'torinese' di Geenna (quello degli imputati processati in rito abbreviato al tribunale di Torino).

Come accade praticamente sempre nei processi di mafia, l'accusa aveva richiamato in aula le risultanze di precedenti inchieste sulla localizzazione delle 'ndrine in Piemonte e in Valle d'Aosta; Avenati Bassi ha anche chiamato in causa intercettazioni contenute nel fascicolo 'Egomnia', archiviato definitivamente, sostenendole importanti nell'ambito della ricostruzione di alcuni episodi di 'Geenna. 

Tesi con tutta evidenza accolta in gran parte dai giudici, che depositeranno le motivazioni della sentenza entro 90 giorni.

pa.ga.

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