"Lo dissi una volta, in maniera forse poco elegante ma decisa, durante un'audizione in una Commissione consiliare regionale: a lavar la testa all'asino si perde tempo e sapone...E'solo un modo di dire, per carità, qui siamo tutti persone capaci e intelligenti, ma se mi si avesse dato ascolto forse oggi in Valle d'Aosta saremmo più sereni sul tema delle locazioni turistiche...".
Lo ha detto a Laprimalinea.it Claudio Pica (nella foto), aostano e cofondatore della Home Sharing Club VdA, community di Airbnb, commentando il fatto che i proprietari di alloggi per affitto breve devono ottenere, entro il 2 novembre prossimo, il Codice identificativo nazionale-Cin da esporre sull’immobile e negli annunci, senza il quale rischiano multe da 800 a 8.000 euro in base alle dimensioni dell’unità. Sul tema è stata presentata dalla consigliera di PCP Erika Guichardaz un'interpellanza che sarà trattata nel Consiglio Valle del 2 e 3 ottobre.
Le sanzioni scatteranno effettivamente dal 2 gennaio 2025, cioè dopo 60 giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole, ma la corsa a 'mettersi in regola' è già iniziata: per ottenere il Cin è necessario essere già in possesso del Cir ovvero del Codice previsto dalle leggi regionali in materia: gli adempimenti per la locazione breve e turistica previsti dalle normative regionali restano infatti in vigore anche se la normativa nazionale prevede nuovi obblighi. Il debutto della Banca dati delle strutture ricettive, dove confluiscono anche quelle valdostane, raddoppia gli adempimenti necessari per i proprietari vanificando l’obiettivo di semplificazione.
L’intento è quello di creare un flusso diretto di dati tra territorio e Fisco: l’attività di controllo è affidata ai Comuni, supportati da Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza per contrastare l’evasione; la data del 2 novembre potrebbe però non essere la migliore per consentire a tutti i proprietari di regolarizzarsi.
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