Da giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre la Valle d’Aosta parteciperà alla Borsa mediterranea del Turismo archeologico--BMTAdi Paestum (Salerno).
La manifestazione, giunta alla 26esima edizione,+ si conferma come evento unico a livello internazionale nel suo genere, nonché appuntamento ormai irrinunciabile per archeologi e operatori turistici e culturali, non solo dei Paesi del Mediterraneo ma di numerose aree nazionali ed europee, che qui si incontrano per discutere di fruizione, gestione, valorizzazione del patrimonio archeologico e di turismo culturale.
La BMTA si conferma il più grande salone espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico, con la partecipazione di Istituzioni, Regioni e Comuni, organizzazioni di categoria, associazioni professionali e culturali, aziende e consorzi turistici.
Oltre alla presenza con uno stand espositivo, presidiato in sinergia con l’assessorato regionale al Turismo, Sport e Commercio, la Valle d’Aosta sarà protagonista di una conferenza a cura della Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali dal titolo 'Area megalitica di Aosta: un sito archeologico al centro dell’Europa. Il patrimonio archeologico e l’offerta culturale di Valle d’Aosta Heritage', in calendario venerdì 1 novembre alle ore 11,30 in Sala Cerere.
"Un’occasione importante - si legge in una nota dell'Amministrazione regionale - per comunicare in ambito mediterraneo l’eccezionale valenza archeologica di un sito per molti aspetti unico in Europa che, dall’anno scorso, ha visto aumentare la propria superficie espositiva e il numero degli oggetti esposti: 10.000 mq e oltre 2000 reperti immergono il visitatore in un luogo la cui architettura, unita ai particolari allestimenti museografici, garantiscono un emozionante viaggio nel tempo lungo 6000 anni".
Una "preziosa opportunità", inoltre, "per illustrare l’intera offerta culturale regionale anche attraverso il sito e i canali social denominati Valle d’Aosta Heritage che, da giugno 2023, riscontrano un notevole apprezzamento da parte del pubblico, contribuendo ad aumentare la visibilità e la conoscenza del sistema culturale di proprietà regionale".