In manette c'era già finito nel marzo scorso, accusato di maltrattamenti e minacce: "Ti uccido e ti butto in Dora" aveva urlato in quella occasione alla sua compagna un quarantenne residente in Valle, dopo averla picchiata. Lei aveva chiamato le Forze dell'ordine e lui, sfrontato e minaccioso anche dopo l'arrivo dei carabinieri, era stato posto agli arrresti domiciliari. La donna lo aveva lasciato per poi rimettersi con lui poco tempo dopo (i due hanno una figlia).
Lo scorso settembre, nuovi maltrattamenti e nuove minacce, condite da insulti umilianti: dopo averla strattonata e chiusa in bagno, l'uomo in un'occasione le aveva urlato: "Stai nel cesso, che tanto sei un cesso...ti voglio ammazzare...". E ancora, qualche giorno dopo: "Sei un'infame perché mi hai fatto arrestare, dalle mie parti queste cose non si dimenticano, prima o poi ti faccio finire sul giornale".
Minacce ripetute anche domenica 27 ottobre durante l'ennesima lite. Lei, terrorizzata ma decisa a mettere fine alle violenze, chiama i carabinieri. Ma intanto registra con il suo telefono cellulare le intemperanze del compagno e così facendo crea una prova documentale che 'attiva' la nuova norma per l'arresto 'in flagranza differita' introdotta dalla riforma Nordio in merito al 'codice rosso' ovvero contro le violenze di genere.
In base all'articolo 382 bis del codice penale così come modificato "colui il quale, sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore", può essere arrestato in flagranza. Questa volta, per il violento e minaccioso aostano si sono aperte le porte del carcere di Brissogne; come se non bastasse lui, come aveva già fatto a marzo, anche domenica scorsa ha continuato a minacciare di morte la donna anche in presenza dei carabinieri. Le indagini sono condotte dal pm Giovanni Roteglia.