Cronaca - 31 ottobre 2024, 11:55

I 'vicini di casa': 'The Stone non va costruito e vi diciamo perché'

I 'vicini di casa': 'The Stone non va costruito e vi diciamo perché'

"Prima che sia troppo tardi, e che si determini a Cervinia un pericolosissimo precedente, che apra strade sconfinate per creare un irreversibile scempio urbanistico (a The Stone seguiranno nuovi mostri sulle ceneri dell’Hostellerie des Guides, della Gran Baita, e chissà quali altri…), ci sentiamo in dovere, per quanto amiamo questa valle e il suo Dominus, di fare un ultimo appello, prima di cedere le armi di fronte alla arrogante protervia di costruttori senza scrupoli e spregiudicati archistar".

Inizia così una lettera indirizzata ieri alla sindaca di Valtournenche, Elisa Cicco e ai consiglieri comunali del paese ai piedi della Gran Becca. E' firmata da "Cittadini del Breuil, residenti e villeggianti, confinanti (e non) con l’Area ex Fosson" ovvero l'area  su cui sorgerà, anche se ridotto di un piano rispetto al progetto originale, l'avveniristico residence privato The Stone. 

"Ci rivolgiamo a chi governa -  si legge nella lettera - senza addentrarci nei cavillosi distinguo formali sul fatto che il decisore ultimo sia la Giunta regionale, la Sovrintendenza ai beni culturali ed ambientali, il sindaco, la Giunta, il Segretario Comunale, i responsabili di Commissione Edilizia, Ufficio Tecnico, o chi altro".

"Speriamo e confidiamo ancora - proseguono i sottoscrittori - che tutti quegli enti, organi e funzionari  non siano stati fatti preda di una politica senz’anima e di una grigia ignavia dilagante, laddove dovrebbero invece proteggere e tutelare una cittadinanza e il territorio in cui essa vive e vorrebbe prosperare, in un clima di onestà, solidarietà, rispetto reciproco e dell’ambiente alpino, con tutte le sue tradizionali peculiarità, paesaggistiche e naturali.  Forse siamo rimasti al libro “Cuore” di De Amicis (non a caso frequentatore storico del Breuil), ma ci proviamo".

Chiedono e "come residenti e contribuenti" esigono, "che il governo comunale spieghi alla cittadinanza perché, dopo il clamore, anche mediatico, suscitato da una raccolta firme nel territorio comunale di oltre 1.128 firme (depositate in Comune il 23 luglio 2023) e da un clamoroso risultato di quasi 35.000 sottoscrittori della petizione online su Change.org, chi di dovere non sia ancora andato a fondo nell’esaminare il contenuto di due Perizie Tecniche indipendenti - da noi commissionate e pagate - da cui risulta l’illegittimità, certificata da blasonati Studi Legali, dell’adozione del Piano Casa, via necessaria per consentire una costruzione tanto elevata, benchè strumento legislativo da anni ormai sopravvissuto soltanto in Valle d’Aosta, mentre in tutte le altre Regioni è normalmente decaduto, come previsto, dopo aver espresso all’epoca della sua introduzione una contingente utilità temporanea".

Da quelle Relazioni Peritali, illustrate in Giunta comunale il 20 luglio 2023, risultava che il progetto dell’Impresa Vico quantificava in 2.559,31 metri cubi la volumetria del demolendo Hotel Fosson, "laddove accurati - insiste la missiva - dettagliati e documentati ricalcoli tecnici operati da seri professionisti giungevano a computarne 3.693,45" quindi ben oltre il limite di 3.000 metri cubi che il Piano Casa regionale identifica come soglia per poter procedere alla demolizione e ricostruzione, con conseguente, significativo aumento volumetrico.

E ancora: "Noi privati cittadini, a seguito di richiesta di Accesso agli Atti allo scopo presentata il 25 ottobre scorso,  ci riserviamo di far analizzare dai nostri professionisti, tecnici e legali, l’ultima versione del progetto 'The Stone' recentemente presentato in Comune - ridotto di un piano in altezza, rispetto alla precedente versione - che la stampa comunica essere stato già approvato dalla Commissione Edilizia in quanto conforme a leggi e regolamenti, essendo state rimosse le anomalie identificate ed evidenziate nei loro Pareri dai Legali interpellati dal Comune: utilizzo improprio sia di volumetrie derivanti da aree condonate, sia derivanti da mappali limitrofi inappropriati a tal fine, nonché diverse modalità di scarico neve dal tetto".

I firmatari della lettera indicano però "nessun accenno - ovviamente attenendoci a quanto riportato dalla stampa - a come abbiano ovviato i progettisti all’evidente, sostanziale e perdurante impedimento rappresentato, ai fini della possibilità di utilizzo del Piano Casa, dall’errato calcolo della volumetria del demolendo edificio preesistente".

E quindi "una volta ricevuta quest’ultima versione (speriamo in tempi solleciti, senza la necessità di svariati solleciti per settimane e mesi, come in passato), ne riverificheremo tutti i profili tecnici e legali, ma fin d’ora chiediamo a Voi la cortesia di voler diligentemente considerare, e far analizzare dai vostri Consulenti tecnici e legali, ma soprattutto dal Decisore ultimo - chiunque esso sia, e che rilascerà o diniegherà il Permesso di Costruire - il contenuto essenziale delle Relazioni Peritali degli Architetti Prof. Paolo Mellano del Politecnico di Torino, e Dott. Flavio Bruna di Cuneo, nonché quella dell’Ing. Giorgio Pozzi di Jerago (Varese), già da mesi in vostre mani e che qui alleghiamo per Vostra comodità". 

Infine, i firmatari inviato sindaco e Giunta "a voler riconsiderare gli ulteriori impedimenti all’esecuzione del progetto The Stone rappresentati dai limiti delle indagini geologiche (svolte a tavolino con calcoli teorici, sulla base di presunzioni teoriche, ma non sul campo)  e dagli ostacoli tecnico-logistici di una improbabile cantierizzazione, dettagliati al Punto 4) dell’Informativa da noi consegnata al sindaco il 9 giugno 2023. Almeno moralmente lo dovete alla cittadinanza del Breuil ed alle migliaia di tutti i suoi frequentatori ed estimatori, che già si sono espressi sul tema con estrema e nitida chiarezza, per doverosa analisi di tutti gli elementi valutativi in vostre mani, nonché per la responsabilità  'etica' del ruolo che ricoprite, prima di emettere una 'sentenza' tanto delicata su un tema che ha suscitato clamore mediatico e diffusa indignazione".

pa.ga.

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