Anzitutto, è morta per "arresto cardiocircolatorio" Lucie Boch, la bimba di quasi tre anni di Saint-Christophe, deceduta nella notte tra il 10 e l'11 giugno scorsi all'ospedale Beauregard di Aosta.
E' la risultanza delle perizie medico legali, svolte a giugno, che l'anatomopatologo Giovanni Botta e il medico legale Alessandro Marchesi, incaricati dalla procura di Aosta, hanno consegnato nei giorni scorsi.
Tre i medici indagati per omicidio colposo, ma dagli accertamenti è emerso che Lucie era affetta da ''un'ernia diaframmatica congenita'', che non era mai stata diagnosticata prima e che non aveva mai dato sintomi fino a quei giorni di giugno. Dalla consulenza emerge anche che a causa della patologia la milza e lo stomaco erano spostati nella parte a sinistra della cassa toracica e per questo motivo, durante le operazioni di rianimazione, lo stomaco era stato lesionato.
Secondo i consulenti ''vista l'età della bambina questa patologia era del tutto imprevedibile' 'e i pediatri avrebbero agito correttamente e non ci sarebbero ''condotte critiche a loro imputabili''. Di parere opposto, il perito della famiglia che ha evidenziato come sarebbe ''bastato un esame strumentale'' ovvero una ecografia per vedere che gli organi erano spostati proprio a causa dell'ernia diaframmale.
La piccola Lucie era stata portata al Beauregard nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 giugno per un'indisposizione. Dopo i controlli al pronto soccorso pediatrico era stata dimessa e rimandata a casa "in buone condizioni". Lunedì pomeriggio i famigliari l'avevano riaccompagnata in ospedale in quanto l'indisposizione non si era completamente risolta. Era stata quindi sottoposta a nuovi controlli e a ulteriori cure, e per sicurezza tenuta sotto osservazione nella struttura sanitaria. La situazione era poi precipitata nella tarda serata di lunedì quando le condizioni della piccola sono peggiorate, sino al decesso.