"Ogni volta che la 'ndrangheta bruciava un capannone o un mezzo agricolo, noi in quel preciso posto organizzavamo un'allegra festa, poi ricostruivamo una struttura più grande o compravamo un veicolo più bello. Dopo tre attentati, hanno smesso di colpirci".
Di come una 'etica efficace' possa combattere e sconfiggere la pseudo cultura mafiosa ha parlato martedì 12 novembre al Ristorante Intrecci ad Aosta Vincenzo Linarello (foto sotto durante il suo intervento), fondatore del gruppo cooperativo Goel che dal 2003 coltiva la terra e alleva animali nella Locride, in Calabria, dicendo sempre e solo 'no' alle 'ndrine e alla loro logica criminale e distruttiva. In quella serata conviviale organizzata dall'infaticabile presidente del Circolo, la docente aostana Mariagrazia Vacchina, Linarello ha presentato il suo libro 'Manuale dell'etica efficace', che racconta l'esperienza vissuta di come la straordinaria iniziativa di Goel dimostri che unendo le forze e organizzandosi è possibile affrontare qualsiasi sistema, anche quelli di tipo mafioso. Nel corso degli anni Goel ha raggiunto risultati straordinari, creando una rete di cooperative sociali e agricole, associazioni, una fondazione e numerose aziende.
Questo 'manuale' si rivolge agli imprenditori, ai politici, agli insegnanti, ai giornalisti, agli amministratori e ai funzionari pubblici, a chi è impegnato in cause sociali o ambientali e, in generale, a tutti coloro che non vogliono stare a guardare e intendono contribuire ai cambiamenti in atto.
Nella prima parte viene illustrata cosa sia l’etica efficace e quali siano, invece, i limiti di un pensiero diffuso dell’etica che viene definito dall’autore etica maso-narcisista.
Nella seconda parte del libro si riflette su come l’etica efficace possa aprire prospettive dirompenti in diversi ambiti ove essa ha un ruolo fondamentale: i processi di cambiamento sociale, la politica, l’economia, il mercato e l’impresa, la democrazia e lo stato.
L'incontro con Linarello era incentrato sul progetto 'Cittadini si diventa', un'iniziativa che ha come capofila CittadinanzAttiva VdA e che coinvolge partner significativi come Acli VdA, Enaip VdA, Cooperativa La Sorgente e Cooperativa Forrestgump. Queste realtà collaborano per ripristinare terre valdostane precedentemente sottratte alla malavita, creando opportunità di lavoro e crescita per le persone coinvolte. Patrocinato da importanti enti tra cui lo Stato, la Regione, il CSV e Fondazione comunitaria VdA, il progetto si propone di favorire la presenza di borsisti universitari nei campi estivi di Libera, un'iniziativa che promuove la cultura della legalità tra i giovani.
Alla serata hanno partecipato i giovani borsisti valdostani Carlo Umberto Ravagnani, Santos Paulino Meirielle, Beatrice Somaglia, Elisabetta Anro' e Giulia Quendoz che hanno raccontato la loro esperienza nei cambi dell'associazione antimafia.
"Non si è trattato solo di un evento sociale - spiega Mariagrazia Vacchina - ma di un'opportunità per costruire legami e collaborazioni tra i partecipanti, che possono poi tradursi in azioni concrete all'interno della comunità. Raggiunto l'obiettivo di incoraggiare una pratica democratica nel quotidiano, sottolineando l'importanza della sussidiarietà, un principio fondamentale della nostra Costituzione". Il progetto mette in luce anche il valore della cooperazione, con particolare attenzione all'inclusione delle disabilità e delle fragilità sociali. Le realtà coinvolte sono impegnate a creare un ambiente inclusivo dove ogni individuo possa contribuire e prosperare. Questa attenzione verso le fasce più vulnerabili della società non è solo un dovere etico, ma rappresenta anche una ricchezza per la comunità nel suo complesso. La serata ha avuto come ospite oratore anche Patrik Vésan professore associato di Politiche sociali e del lavoro presso l’Università della Valle d’Aosta e Segretario generale della Fondazione comunitaria VdA.
Al CVS un anno di ospiti d'eccezione ed eventi culturali di rilievo
L'impegno del Circolo Valdostano della Stampa per promuovere i valori della solidarietà, della legalità e dell'arricchimento culturale è quotidiano. Tanti gli ospiti che nel 2024 hanno impreziosito le serate conviviali organizzate dal CVS al ristorante Intrecci.
Tra questi Don Dante Carraro (nella foto affettuosamente abbracciato a Mariagrazia Vacchina), direttore del "CUAMM Medici con l'Africa", che a maggio è stato protagonista di una serata memorabile, in un'atmosfera carica di impegno concreto mentre il medico-sacerdote prendeva la parola per condividere la sua visione di aiuto per il continente africano. Don Carraro ha guidato gli ospiti attraverso un approccio innovativo e tangibile: anziché un aiuto dall'alto in basso, ha proposto un coinvolgimento diretto e profondo, lavorando fianco a fianco con gli abitanti locali. La chiave del successo, secondo don Dante, risiede nella conquista della consapevolezza di sé da parte delle comunità africane, nell'insegnare loro le professioni sanitarie e nel costruire ospedali anche nei luoghi più remoti e svantaggiati del pianeta.
Nel mese di marzo era stato il dottor Fernando Munoz, Direttore della Struttura Radioterapia Oncologica dell'ospedale Parini di Aosta e membro di prestigiosi comitati scientifici, a svolgere un'autentica lezione a tutti accessibile sulle problematiche di grande rilevanza e sulle nuove scoperte nel campo dell'oncologia, con particolare attenzione alla radioterapia, ricordando che proprio all'ospedale 'Parini' di Aosta è stata installata un'acceleratore lineare per radioterapia di ultima generazione, con il quale si stanno ottenendo risultati eccellenti.
A gennaio il Circolo aveva inaugurato il nuovo anno con al tavolo degli ospiti la professoressa triestina Erica Mastrociani, dirigente delle Acli nazionali, laureata in Lettere (indirizzo storico) e in Scienze dell’Educazione; dedita agli studi e all’attività universitaria per un percorso culturale e professionale indirizzato soprattutto a importanti incarichi nell’ambito del Terzo settore nella logica dell’inclusione solidale.
E ora è il tempo della 'Natalizia'
Martedì 10 dicembre dalle ore 20 il ristorante Intrecci ospita la tradizionale Cena Natalizia del Circolo Valdostano della Stampa.
L'evento, si propone di celebrare il Natale attraverso uno scambio di emozioni e riflessioni tra i soci, unendo cultura, vita e tradizione in un’atmosfera di condivisione.
Il tema della serata, 'Il Natale per i soci del Circolo Valdostano della Stampa', invita a un momento di dialogo sincero e profondo, dove promesse, nostalgie, paure e speranze si intrecciano, sullo sfondo delle dolci note dei violini di Sabrina Janin e Flavia Giuliano, che proporranno il repertorio 'Respiri natalizi'.
Maria Grazia Vacchina, residente del Circolo, ha sottolineato l'importanza di questo evento: "Il nostro incontro vuole essere un momento di unione, dove ogni partecipante possa sentirsi parte di qualcosa di più grande. Il Natale è l'occasione perfetta per riflettere sul valore della solidarietà e sull'importanza di essere insieme, anche in tempi difficili".
"Anche quest'anno, il nostro dono vuole avere un significato profondo – ha spiegato la presidente Vacchina –. I regali natalizi sono frutto di progetti che coinvolgono persone che, con grande impegno, trasformano le difficoltà in opportunità. Sono oggetti che raccontano storie di inclusione e di passione, valori che ci stanno molto a cuore". Si tratta di artistiche cornici in legno e ceramica e vasetti fioriti realizzati appositamente per l'occasione, sono frutto del lavoro dei Centri diurni Orchidea e Myosotis, gestiti dalla Cooperativa La Sorgente. Questi centri, finalizzati all'inclusione e valorizzazione professionale di cittadini diversamente abili, con il supporto di educatori, famiglie e ospiti, hanno creato oggetti che vanno oltre il semplice valore materiale, diventando testimonianza di un impegno sociale che unisce la tradizione con la solidarietà. A questi si aggiungono i biscotti prodotti dagli ospiti della Casa Circondariale di Brissogne, gestita dalla Cooperativa Enaip-Acli, doni che testimoniano l’importanza della valorizzazione delle persone e delle loro capacità, indipendentemente dalle difficoltà.
"Vogliamo che il nostro incontro diventi un'opportunità per ricordarci che il Natale è anche un momento di consapevolezza – ha aggiunto Vacchina. – La bellezza dei regali che offriamo è che portano con sé un messaggio di speranza, perché sono realizzati da persone che, attraverso il lavoro e la creatività, superano le difficoltà".