Ogni anno, l' 8 dicembre, in occasione della Festa dell'Immacolata, piazza Chanoux ad Aosta si trasforma in un pittoresco villaggio natalizio grazie anche al Mercatino di Natale. Da dieci anni partecipo come espositrice di oggettistica da me realizzata, contribuendo a creare quell'atmosfera magica che attira turisti e residenti.
Quest'anno, però, l'incanto si è spezzato. Avevo allestito il mio banchetto con cura, pronto ad accogliere i visitatori, quando gli agenti della Polizia locale si sono presentati lamentandosi perché avevo preso un metro in più del previsto. Il posto vicino era vacante, perché il titolare non si era presentato e avevo persino concesso con spirito di collaborazione un po' di spazio in più al banchetto dell’artigiano che occupava lo stallo dalla parte opposta di quello vacante. Io ero al centro, insomma. Tuttavia, la rigidità e l'atteggiamento sufficiente delle Forze dell'ordine sono stati implacabili. Mi sono chiesta come mai pochi centimetri in più su un posto lasciato libero potessero scatenare tali reazioni.
Inoltre lasciare uno spazio vacante non era nemmeno esteticamente piacevole da vedere. Noi espositori paghiamo tre marche da bollo da 16 euro ciascuna, più altri 5,50 euro per poterci piazzare e siamo anche noi, con i nostri mercatini, a implementare il turismo e a stimolare la curiosità dei cittadini creando un’atmosfera natalizia e tradizionale. Mi chiedo come mai, a fronte dei nostri pagamenti, la burocrazia sia così rigida sulle misure dei banchetti. La legge è uguale per tutti, ma un po' di buon senso sarebbe apprezzato. Pochi centimetri in più su un posto vacante non dovrebbero scatenare questioni di principio. L'episodio ha inciso profondamente sul mio spirito, tanto da farmi decidere di chiudere il banchetto il giorno stesso e di non partecipare più.
Rivolgo dunque un appello al sindaco e alla sua organizzazione, ricordando che in molti altri paesi della Valle d'Aosta, agli espositori viene persino offerta la cena. Siamo noi, piccoli commercianti e artigiani, a rendere l'atmosfera natalizia ancora più speciale. Vorrei che ci fosse maggiore flessibilità e comprensione verso chi, come me, si impegna a rendere unico questo evento. Mi trovo costretta, per questioni di principio e per la delusione incassata, dopo dieci anni di partecipazione, a decidere seriamente di non esporre più ad Aosta. I mercatini di Natale dovrebbero essere un'occasione di condivisione, collaborazione e celebrazione delle tradizioni locali. Trovarmi in un ambiente così rigido, sia nella gestione che nell'organizzazione, mi ha profondamente demotivato. Mi chiedo inoltre quanti altri espositori abbiano vissuto esperienze simili. E se i controlli vengono effettuati su tutti i banchetti prediligendo alle ferree regole sulle misure dello spazio a noi concesso, anzi da noi pagato, l’evento in essere.