Attualità - 20 dicembre 2024, 18:50

Ad Aosta tracciata la 'geopolitica delle mafie'

Ad Aosta tracciata la 'geopolitica delle mafie'

Sono nuove e molteplici, le strategie 'glocal' della criminalità organizzata. Si è tenuta nel pomeriggio di lunedì 16 dicembre, alla Biblioteca regionale di Aosta, la conferenza 'Dal locale al globale, la geopolitica delle mafie' organizzata dall'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso istituito presso il Consiglio Valle.

All'evento, moderato dalla giornalista Cristina Porta, hanno preso parte Tommaso Pastore, Capocentro della Direzione investigativa antimafia-Dia di Torino, che ha parlato di mafie 'liquide', capaci di adattarsi e inserirsi facilmente nei contesti sociali ed economici in cui operano, sfruttando le vulnerabilità del territorio per perseguire i propri interessi criminali. Per questo motivo è importante sviluppare la sensibilità di istituzioni e cittadini su questo fenomeno che oggi appare più silenzioso ma che è sempre presente. Anche in Valle d'Aosta, le sentenze passate in giudicato certificano che sul territorio è operativa una locale di 'ndrangheta.

Fabrice Rizzoli, docente di geopolitica delle criminalità a Sciences Po, Istituto di studi politici di Parigi, ha affrontato il tema della 'gangstérisation du monde', spiegando come le organizzazioni criminali moderne agiscano con nuove modalità. Al posto della violenza diretta, queste si avvalgono di strumenti come la corruzione e l’infiltrazione economica, riuscendo a insinuarsi nel tessuto produttivo dei Paesi, arrivando talvolta a diventare un elemento centrale delle loro economie. Un fenomeno globale che mostra come le mafie moderne siano in grado di adattarsi e influenzare profondamente le dinamiche socio-economiche mondiali.

"Le mafie non sono più realtà circoscritte a un singolo territorio ma siamo di fronte a multinazionali del crimine sempre alla ricerca di nuovi spazi in cui espandersi - ha concluso il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin -. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, siamo tutti coinvolti. Dal politico al cittadino, dalla pubblica amministrazione, alle imprese: è fondamentale dare una risposta coordinata che passa anche attraverso istituzioni vigili e comunità consapevoli".

red.laprimalinea.it - info ConsVdA

SU