Per la festa più lunga dell’anno, Elie Saab posa sulla silhouette femminile volumi sottili, materiali elaborati e dettagli decorati. Le frange lunghe e audaci ondeggiano sulle maniche, creando un movimento dal sapore country. La sua donna, forte e gentile, riflette uno spirito energico per un inizio d’anno all’insegna di grandi successi.
Protagonisti sono ancora i colori. Si passa dall’oro e argento, simboli di potere e ricchezza, al verde petrolio e viola melanzana, cromie invernali tornate alla ribalta per stupire e rompere col passato.
Non poteva poi mancare la palette d’onore: il rosso che, per Elie Saab, diventa quasi bordeaux (per gli appassionati di vino, direi “color barolo”). Nuance di buon auspicio e fortuna - secondo un’antica usanza cinese - è in grado di scacciare il demone mangiauomini, mentre per l’antica tradizione di Roma diventa simbolo di potere, fertilità, salute e ricchezza, oltre che di buona sorte.
Dettagli brillanti fatti di cristalli, perline e paillettes su ogni abito celebrano l’arrivo del nuovo anno con classe e stile.
Per il cenone di fine anno, Alexis Mabille sceglie tonalità scure. Il dress code migliore per lo stilista francese è un vestito nero o blu notte impreziosito da dettagli scintillanti. Ricami di paillettes sfumate, in modalità ton sur ton, sono il leitmotiv dei party danzanti di fine anno. Fiocchi di raso, tagli ai fianchi e spacchi vertiginosi sono creati per una donna seducente che vuole stupire anche la notte del 31 dicembre. Forme asimmetriche di abiti super eleganti portano la firma del giovane Alexis Mabille.
Per la Maison Schiaparelli, brand d’haute-couture che insieme a Chanel ha segnato le visioni d’alta moda del Novecento, l’eleganza si esprime con effetti surrealistici fatti di borchie leggerissime e bombate che ricoprono la silhouette femminile creando effetti da maxi chiodi.
Il nero velato e romantico, ricamato da raffinati drappeggi avvolgono la donna creando un effetto glamour irresistibile agli occhi di chiunque. Il gusto ricercato delle linee dei suoi capi, i bustier ondeggianti e décoltées a tacco altissimo con gioiello sono gli ingredienti giusti per una serata speciale in attesa del nuovo anno.
Poi arrivano l’ironia e la simpatia di Robert Wun che, in un gioco di colori e sovrapposizioni di tessuti, reinterpreta l’eleganza per il capodanno. Bustier intrecciati, gonne plissettate, lunghi guanti e cappelli ton sur ton sono il look giusto per aspettare e festeggiare l’arrivo del nuovo anno. Le palette del rosa e rosso non sono state scelte a caso dallo stilista londinese nato ad Hong Kong; entrambe sono simbolo di femminilità e di buon auspicio per l’anno del Serpente che, per l’oroscopo cinese, abbraccia nuove opportunità, mantiene equilibrio e speranza di realizzare sogni e progetti.
Audace o sofisticato, classico o anticonformista, non è importante il look che scegliere per accogliere il nuovo anno. L’importante è che sia un 2025 scintillante e luminoso per voi, care lettrici e cari lettori, e per la vostra famiglia. Buone Feste! Marisa Gheller
IN VETRINA
Marlene bag di Dolce & Gabbana
That’s a party, that’s a special bag for it! Se il vostro capodanno impone un luxury dress code, non può mancare il dettaglio più importante: la It minibag. Paillettes in oro e argento, arricchite da pietre luccicanti, tracolla e chiusura ricercate sono gli elementi essenziali per essere per una serata speciale. Marlene bag di Dolce & Gabbana è quello che fa per voi!
A cura di Marisa Gheller
La redazione de Laprimalinea.it ringrazia la giornalista Marisa Gheller per la sua preziosa, eccelente e raffinata collaborazione.
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Chi è Marisa Gheller
Classe 1972, mamma di Samuel Jihoon e moglie di Alfonso che, oltre a fare tagliatelle e pizza per passione, ha la capacità di sopportarmi tutti i giorni. Ho fatto parte delle mitiche 'Frecce rosso e nere', squadra valdostana di velocità su ghiaccio, quando il palaghiaccio di Aosta era ancora scoperto e ci si allenava sotto la pioggia e in presenza anche di 20 cm di neve sul ghiaccio. Da adolescente, mi sono tolta qualche soddisfazione con la squadra femminile valdostana di pallamano che ha militato in serie A e B (ho fatto anche l’allenatrice della squadra maschile dove ho conosciuto mio marito). Poi, gli studi a Chambéry. Il campus universitario francese mi ha accolto nella squadra ufficiale di Handball e per ben 3 anni di seguito, abbiamo superato i gironi locali, arrivando alle finali nazionali. Lì, non siamo andate oltre l’ottavo posto, ma è stata un’esperienza unica che auguro a tutti i giovani di poter fare. La scelta di rimanere in Valle è stata dettata dal destino. Come nella canzone “Le cose che hai amato di più” di Biagio Antonacci, “… il destino ha più fantasia di noi…” e così è stato per me. Nessun rimpianto, nessun sacrificio, ho lasciato la Danimarca dove lavoravo da mesi e sono rientrata in Valle. Un giorno, dopo diversi anni, quando pensavo di essermi rassegnata ad una vita di coppia, una telefonata mi ha cambiato l’esistenza. Gli occhi a mandorla di mio figlio mi aspettavano a Seoul. E così è iniziata la meravigliosa avventura di mamma. A questo punto, vi chiedere perché mi sono appassionata di moda. Vedere sfilare mio figlio in passerella o in posa dietro a una macchina fotografica mi ha permesso di vivere “quel mondo” da genitore e da giornalista. Spero dunque che, con quella duplice emozione riesca a raccontarvelo!