Ambiente - 04 gennaio 2025, 07:27

'In Piemonte è corsa agli inceneritori. E se oggi la Valle cambiasse idea?'

La lettera recapitata oggi nel 'cassetto postale' dei lettori de Laprimalinea.it lancia una provocazione o meglio una proposta in grado di riaprire un dibattito mai realmente sopito e ancora attuale oggi, alla luce della chiusura, l'1 gennaio, di tre lotti della discarica di Brissogne

L'inceneritore di Gerbido, in Piemonte

L'inceneritore di Gerbido, in Piemonte

"C'è una nuova corsa nel vicino Piemonte: quella per la realizzazione del secondo inceneritore del Piemonte. La città di Novara ha presentato la candidatura del sito di Ghemme il 31 dicembre, progetto che va ad aggiungersi a quelle già sul tavolo: l'ampliamento dell'impianto di Torino da parte di una società controllata da Iren e la costruzione del nuovo termovalorizzatore ad Asti.

Indipendentemente dalle decisioni che verranno prese dall'Autorità regionale per i rifiuti sulla realizzazione o meno di un nuovo termovalorizzatore in Piemonte, credo che qualche riflessione vada fatta qui da noi in Valle, dove dall'1 gennaio la società Enval ha chiuso i primi tre lotti della discarica di Brissogne. Ne resta un quarto, il cui esaurimento è stato 'rinviato' al 2034 grazie alle nuove metodologie di raccolta rifiuti che ha ridotto i volumi della quantità conferita in discarica, ma il tempo stringe e la possibilità di restare clamorosamente indietro resta. Nel 2012 la Valle d'Aosta con un referendum disse 'si' alla legge che, introducendo un ciclo completo, rese superflui i grandi impianti e quindi disse 'no' alla realizzazione di un inceneritore ma oggi, guardando in prospettiva, mi chiedo se quella tempestiva decisione - pur presa dopo un consultazione popolare 'animata' dall'infuocato (è il caso di dirlo...) comizio di Beppe Grillo ad Aosta nel periodo della sua massima popolarità politica - non fu forse azzardata.

Il Movimento Valle Virtuosa si batté quasi con ferocia per il successo dei 'no' e vinse, perché nella maggioranza dei valdostani - e di questo possiamo essere tutti felici - batte un cuore vicino all'ambiente. Ma fu davvero la scelta giusta? La migliore possibile? Forse in quel preciso momento storico sì (sono trascorsi solo 12 anni ma il mondo è profondamente cambiato), ma negli anni è cambiata la valutazione nei confronti degli inceneritori, che a molti paiono oggi come soluzioni di smaltimento di rifiuti più moderne e sostenibili, soprattutto a fronte di una nuova sensibilità rispetto alla differenziazione di smaltimento e al riciclo.

La presenza di un impianto di questo tipo in Valle potrebbe ridurre la necessità di trovarsi ben presto a dover esportare sempre più immondizie a costi sempre più elevati e potrebbe migliorare l'efficienza del sistema di gestione regionale dei rifiuti. Ragionamoci sopra, per dirla con Zaia...".

L.T.

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