"La Regione Valle d'Aosta è venuta meno al suo dovere di salvaguardia del patrimonio linguistico e culturale lunedì 13 gennaio, ignorando le proprie responsabilità sulla conservazione del patrimonio culturale immateriale come previsto dalla Convenzione UNESCO del 2003".
E' quanto si legge in una nota, rigorosamente in lingua francese, diffusa ieri dall'associazione culturale valdostana 'Nos Accents- Pour le respect des toponymes valdôtains', la quale contesta vibratamente l'ufficializzazione del nome convenzionale di Breuil-Cervinia da parte della Giunta regionale, che di fatto annulla la denominazione 'Le Breuil' indicata a suo tempo dal Bureau régional ethnolinguistique in quanto 'toponimo originale' che non prevedeva il nome 'Cervinia'.
Il Consiglio comunale di Valtournenche aveva in un primo momento approvato il cambio di nome della località da 'Breuil-Cervinia' a 'Le Breuil', ritenendo si trattasse di un mero 'intervento su carta' non impattante sulla cartellonistica né su atti ufficiali: accortasi dell'errore di valutazione, nel marzo 2024 l'Amministrazione di Elisa Cicco ha fatto un passo indietro deliberando il ritorno alla denominazione 'Breuil Cervinia', atto che necessità della formalizzazione ufficiale da parte della Regione.
Per Nos Accents si tratta di "un segnale preoccupante per la cultura, le lingue e l'autonomia della Valle d'Aosta" nonché di "un precedente pericoloso". L'associazione ricorda che 'Cervinia' e un nome scelto in epoca fascista e dando parere favorevole al Comune di Valtournenche la Regione avrebbe contribuito "all'indebolimento del patois valdostano, del plurilinguismo e del particolarismo culturale che sono alla base dell'autonomia della nostra regione".
Nos Accents rende noto infine che l'8 agosto 2024, l'associazione, il Comité des Traditions Valdôtaines e l'Anpi VdA avevano inviato una lettera aperta al Consiglio comunale di Valtournenche per chiedere di non approvare il toponimo 'Breuil-Cervinia', privando così il paese del suo nome storico 'Le Breuil'.
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