"Sono emozionato, sorpreso e certamente felice di questo bellissimo regalo fattomi dalla bella diocesi di Aosta con la quale io - uomo di montagna che qui ha coltivato esperienze fondamentali per il proprio cammino di fede - sono legato spiritualmente e umanamente".
Parole di Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giuseppe Anfossi, echeggiate questo pomeriggio nella Cattedrale del capoluogo valdostano in occasione della celebrazione per il 30esimo annniversario dell'ordinazione episcopale dell'89enne prelato originario di Marebbe in Alto Adige, oggi Vescovo Emerito di Aosta. Una Messa seguita da una calorosa festa (con rinfresco al Seminario vescovile) voluta e organizzata da Monsignor Franco Lovignana, dal 2011 successore di Anfossi alla guida della diocesi aostana, che la resse dal 16 febbraio 1995.
"In Valle d'Aosta ho potuto rafforzare ulteriormente il mio Credo, affrontare insieme a voi i problemi e le sfide della comunità - ha ricordato Monsignor Anfossi rivolto ai fedeli, tra i quali autorità civili e militari - qui ho vissuto momenti di condivisione spirituale con le ordinazioni dei giovani sacerdoti (sotto nella foto di gruppo), qui ho instaurato rapporti di vicinanza con le guide alpine e professionisti dello sci, qui mi sono arricchito spiritualmente e qui ho compreso come non si dedichi mai abbastanza al prossimo e alle sue sofferenze. Si, oggi guardando indietro posso dire di aver appreso tanto in questa diocesi, che oggi ricambia l'amore che ho cercato di darle con questa inattesa ed emozionante Eucarestia".
Al termine della celebrazione e prima di un rinfresco organizzato al Seminario vescovile di via Xavier de Maistre, Monsignor Lovignana ha donato al Vescovo Emerito una Coppa dell'Amicizia, oggetto della tradizione artigiana valdostana, acquistata alla Fiera di Sant'Orso.
"Un dono semplice - ha detto Lovignana - ma che ci auguriamo carico di significato; un'attestazione di fraterno amore e comunanza spirituale, nonché un ricordo di questa terra, perché la Coppa dell'Amicizia un tempo era in tutte le case o almeno in tutte le 'crotte' dei valdostani...". Lasciando la Cattedrale circondato dall'affetto dei fedeli, Monsignor Giuseppe Anfossi ha dispensato sorrisi, strette di mano e un inatteso 'poudzo', pollice alzato "diretto al vostro cuore...".