Cronaca - 18 febbraio 2025, 21:57

Blitz dei 'carabinieri del lavoro' in un cantiere edile ad Ayas

Operazione congiunta in località Periasc, mercoledì scorso, dei militari del Nucleo ispettorato del lavoro-Nil di Aosta e di Biella; riserbo investigativo ma l'indagine rivela una volta di più i mali 'sommersi' dell'edilizia selvaggia

Blitz dei 'carabinieri del lavoro' in un cantiere edile ad Ayas

Verso le 10,45 di mercoledì 12 febbraio, sei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro delle sedi di Aosta e di Biella sono entrati nel cantiere degli 'Chalets de Mont-Rose', otto villette in costruzione in località Periasc di Ayas, lavori a carico dell'impresa milanese 'G.A. Enne' per conto della committente società 'Villaggio dei Fiori - Case di Prestigio' di Alzano Lombardo (BG).

Cercavano lavoratori in nero e riscontri su possibili violazioni alle norme sulla sicurezza in cantiere, nonché documentazione sul personale, sulle dotazioni e sulle autorizzazioni di tutte le ditte impiegate a sua volta dall'impresa affidataria. Subito si sono accorti che gli operai delle due ditte che in quel momento si trovavano in cantiere non si erano premuniti di crearsi un passaggio, un camminamento 'sicuro' fra la neve e il ghiaccio che cingevano l'area interessata dai lavori; hanno poi notato che ai piani superiori erano stati tolti - forse per 'comodità' di movimento -  alcuni parapetti che non erano poi stati ricollocati, fors'anche perché in quel momento in quei piani non lavorava nessuno. L'ispezione è proseguita sul personale ed è stato riscontrato che un artigiano, il quale in base al piano lavori non avrebbe dovuto trovarsi lì, aveva portato con sé un lavoratore in nero; lui si è schermito asserendo che quello era il primo giorno di prova del suo operaio: dichiarazione che sarà verificata dai carabinieri così come le posizioni di altre persone risultate aver operato alla realizzazione dei chalets.

La visita si è protratta a lungo e sono state rilevate anche altre possibili irregolarità da sanare nell'immediato: gli ispettori dell'Arma torneranno il 7 marzo per accertarsene.

A chiudere con urgenza il cantiere, quando gli uomini del Nil se ne sono andati, è stato il responsabile della sicurezza, ovvero il geometra di Ayas Roberto Prato, che da quando i lavori sono stati inaugurati, nell'ormai 'lontano' dicembre del 2019 (chiusura indicata, giugno 2024 ma si è ancora in alto mare e difficilmente, procedendo a questo ritmo, sarà terminato entro il 2025) si danna l'anima con serietà e competenza per mettere ordine in quella che si presenta realmente come una sorta di 'anarchia organizzativa', riscontrata sempre più spesso nei cantieri allestiti soprattutto in quota da imprese provenienti da fuori Valle. Si tratta di edilizia selvaggia, irriguardosa: i committenti dei villaggi per turisti sono proprietari distanti, immobiliaristi che spesso non si curano (o lo fanno distrattamente) del rispetto delle norme di sicurezza, della regolarità contrattuale degli operai, delle tempistiche di realizzazione. Vendono case 'sulla carta' e, come in questo caso (verificato telefonicamente da chi scrive queste righe), nemmeno conoscono la ragione sociale delle imprese che lavorano per loro. Far funzionare le cose non è certo facile, in queste condizioni ma il geometra Prato il suo lavoro lo fa con coscienza e impegno e a lui, così come al 'piano di sicurezza' redatto dall'architetto di Saint-Vincent Massimo De Salvo, il Nil non ha contestato nulla.

Il progetto degli architetti De Salvo ed Hermann Khollhoffel di Torino prevede la costruzione a Periasc di otto moderne villette suddivise in quattro lotti ad alto efficientamento energetico. I lavori procedono a rilento, con difficoltà operative e organizzative da parte delle imprese; due anni fa un precedente sopralluogo dei carabinieri aveva rilevato l'andirivieni di operai da e verso i solai senza le adeguate protezioni previste dal piano di Prato che, dopo gli accertamenti del Nil, aveva chiuso una prima volta il cantiere e riallestito le misure di sicurezza. Così come complicato è stato, nelle diverse fasi di lavorazione delle villette, convincere alcuni operai particolarmente restii a indossare le tute e le protezioni antifortunistiche. Dal 2019 ad oggi, altri lavoratori in nero erano stati scoperti in cantiere dallo stesso geometra Prato, che dopo averli allontanati li aveva riaccolti solo dopo regolare assunzione da parte dei datori di lavoro. 

E come se non bastasse, oltre alla difficile gestione organizzativa e al coordinamento di imprese talvolta in lite fra loro, bisogna anche fare i conti con le molestie provenienti dall'esterno. Proprio la notte tra mercoledì e giovedì scorso, a cantiere chiuso, qualcuno è arrivato con un camioncino e ha scaricato nelle pertinenze delle villette materiale di risulta e inerti, come se stesse stoccando rifiuti in discarica. Un dispetto? Un segnale? 

 

patrizio gabetti

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