Cronaca - 07 marzo 2025, 13:50

Chiesta l'archiviazione delle indagini sulla truffa del finto alloggio ma la parte offesa si oppone

Al numero indicato su questo cartello risponde un presunto truffatore

Al numero indicato su questo cartello risponde un presunto truffatore

"Allo stato non appaiono esperibili ulteriori attività d'indagine che consentano di identificare con sufficente grado di certezza gli autori della truffa". Per questo motivo la Procura di Aosta ha chiesto al gip l'archiviazione del fascicolo su un raggiro che ha già mietuto vittime in Valle.

Mesi fa ignoti malviventi hanno affisso dei cartelli di 'Affittasi' - uno è quello pubblicato in questo articolo - proponendo falsamente la locazione di appartamenti spaziosi, finemente arredati, con annessi box auto e cantina; il prezzo è realmente concorrenziale, spese comprese. A chi telefona (e sono tanti, ovviamente), i truffatori spiegano di abitare fuori Valle  e di non poter venire ad Aosta per far visitare l'alloggio ma di essere disponibili a inviare eloquenti fotografie. Se di gradimento, all'aspirante locatario viene poi inviata una proposta di contratto di locazione che dovrà essere restituita controfirmata, accompagnata dal versamento su apposito iban Postepay della prima mensilità oltre alla caparra oppure, al limite, della sola caparra. A bonifico eseguito, il 'proprietario' consegnerà o farà consegnare le chiavi dell'alloggio. Tutto falso: quell'appartamento ad Aosta non esiste.

Se ne sono accorti tre residenti nel capoluogo in cerca di alloggi in affitto: due di loro hanno versato mensilità e caparra, poi con tutta calma si sono recati all'indirizzo dell'amministratore del condominio indicato loro telefonicamente per ritirare le chiavi per scoprire che il nome del sedicente proprietario risultava sconosciuto e che nel palazzo non c'era alcun appartamento da affittare. Un terzo aostano ha scoperto il raggiro appena in tempo e dopo aver effettuato il versamento è riuscito a farlo bloccare dalla banca. 

La Questura di Aosta a gennaio aveva ricevuto le denunce di almeno due malcapitate vittime e la Squadra mobile aveva avviato le indagini.

Dai primi accertamenti, risulterebbe che i numeri di telefono indicati sui cartelli di 'Affittasi' sono intestati a prestanome stranieri mentre i 'veri' truffatori sono probabilmente ubicati all'estero. Ma secondo gli inquirenti le indagini difficilmente potranno procedere oltre questo indizio, pertanto è stata richiesta l'archiviazione.

Di parere contrario l'avvocato Massimiliano Sciulli, che assiste l'aostano che l'ha scampata riuscendo a bloccare il versamento. Il 23 febbraio scorso il legale ha depositato l'opposizione alla richiesta di archiviazione, sostenendo che vi sono ancora accertamenti da esperire: "L'Autorità Giudiziaria può benissimo delegare Poste Italiane a rilasciare la lista utile dei movimenti in ingresso e in uscita (della Postepay ndr), la documentazione contrattuale inerente la carta in questione e la copia del documento del contraente all'attivazione". Per Sciulli, inoltre, gli investigatori potranno ancora ottenere informazioni su dove la carta viene usata e a chi si riferisce il numero di telefono indicato sui falsi avvisi di vendita degli immobili, nonché verificare quali celle quel numero ha agganciato.

 

patrizio gabetti

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