Con 19 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA), 11 voti contrari (Lega VdA, FI, PCP) e cinque astensioni (RV, GM), il Consiglio Valle ha approvato oggi mercoledì 26 marzo un disegno di legge che contiene disposizioni urgenti per lo sviluppo organizzativo degli enti del comparto unico. Tradotto, gli emendamenti al ddl inserito dal Presidente della Giunta, Renzo Testolin (foto sotto), allinea la norma regionale a quella statale e pertanto da quest'anno i dipendenti del comparto unico valdostano andranno in pensione solo a 67 anni. Forti critiche agli emendamenti e alla modalità (rapidamente e senza previa consultazione con tutte le forze politiche) con la quale sono stati inseriti sono piovute, già da ieri, dalla minoranza; oggi anche dai sindacati.
In merito alle disposizioni sul collocamento a riposo a 67 anni, il Presidente ha motivato la presentazione degli emendamenti: "A seguito delle novità introdotte a fine dicembre dallo Stato, la possibilità di collocamento a riposo per limiti di anzianità contributiva, a prescindere dall'età anagrafica, è venuta meno. Essendo la materia pensionistica di esclusiva competenza dello Stato, si è proposto di modificare la legge 22 prevedendo il rinvio dinamico alla normativa statale vigente, tenuto anche conto della sua continua evoluzione. Sulla questione, proprio per la sua delicatezza, dopo un primo confronto con i sindacati abbiamo richiesto un parere all'Inps. Parere che ci è pervenuto lunedì 24 scorso, a valle del quale abbiamo avuto un nuovo incontro con i sindacati per valutare gli emendamenti da presentare e sui quali gli stessi sindacati non avevano una posizione unanime che ci permettesse di trovare una direzione univoca. Dispiace tuttavia che si cerchi di ribaltare sulla Regione iniziative la cui responsabilità è esclusivamente statale e la cui causa è da ricercarsi solo nelle scelte dei partiti nazionali che governano a Roma".
Il provvedimento, presentato dalla Giunta il 4 dicembre 2024 e modificato durante l'esame in Seconda commissione che ha elaborato un nuovo testo, si compone di dodici articoli e interviene sulla legge regionale n. 22/2010, relativa all'organizzazione dell'Amministrazione regionale e degli enti del comparto unico della Valle d'Aosta.
Oltre a quello 'stigmatizzato' da diversi politici e sindacalisti, sul disegno di legge sono stati approvati altri quattro emendamenti del Presidente Testolin, uno della maggioranza e uno del gruppo Lega VdA, mentre ne sono stati respinti 11 del gruppo PCP e tre del gruppo Lega VdA oltre che tre subemendamenti dei gruppi PCP, RV, FI e Lega VdA.
Il testo approvato reca disposizioni in materia di reclutamento e mobilità, di sistema di classificazione e ordinamento professionale del personale dipendente, di aree di contrattazione e di incarichi dirigenziali, di collocamento a riposo e di trattenimento in servizio.
Nell'ambito della discussione, l'Aula ha approvato, con 21 voti a favore (UV, FP-PD, PlA, SA) e 13 astensioni (Lega VdA, RV, FI, GM), un ordine del giorno del gruppo Progetto Civico Progressista, così come emendato in accordo con il Presidente della Regione, che impegna il Governo regionale a verificare la possibilità che tutto il personale dipendente degli enti del comparto unico possa accedere al lavoro agile, con tutte le tipologie contrattuali, tenuto conto delle specificità e delle differenze dei contratti di lavoro.
Sono stati invece respinti tre ordini del giorno, di cui due di PCP e uno della Lega VdA. Del gruppo PCP, il primo riguardava il personale occupato presso gli enti di comparto coinvolto nel passaggio all'ente strumentale per la gestione dei servizi alla persona (22 astensioni di UV, FP-PD, PlA, SA, RV, e 10 a favore di PCP, Lega VdA, FI, GM); il secondo, che ha avuto due voti a favore di PCP e 32 astensioni, voleva garantire pari opportunità nelle nomine per incarichi dirigenziali e fiduciari nella pubblica amministrazione e nei consigli di amministrazione delle società partecipate dalla Regione. L'iniziativa della Lega VdA, respinta con 19 voti di astensione della maggioranza e 15 a favore delle opposizioni, sollecitava un parere dell'Inps riguardo agli emendamenti presentati dal Presidente della Regione sulle disposizioni in materia di collocamento a riposo e di trattenimento in servizio.
Contestualmente è stata ritirata una proposta di legge del gruppo Rassemblement Valdôtain per l'istituzione di una contrattazione nell'ambito del comparto unico denominata 'Area della polizia locale'.
Relazione d'Aula
Il Consigliere Antonino Malacrinò (foto sopra, FP-PD), relatore in Aula, si è soffermato sugli obiettivi del disegno di legge nei vari ambiti di intervento: "Per quanto riguarda la dirigenza, al fine di rendere attuabile il modello organizzativo delineato dai consulenti di Sda Bocconi per l’Amministrazione regionale, occorre allineare il quadro normativo regionale prevedendo: il rafforzamento del ruolo di sovraordinazione e le funzioni di coordinamento del Segretario generale; l’ampliamento delle aree funzionali dei dirigenti di primo livello per favorire una maggiore integrazione tra i settori dell’Amministrazione e lo sviluppo del ruolo manageriale; la riduzione del numero delle posizioni dirigenziali e l’introduzione nelle procedure di reclutamento dei dirigenti anche mediante la valutazione di competenze trasversali (cosiddette soft skill). Per velocizzare il reclutamento del personale, l'accertamento linguistico sarà organizzato in sessioni autonome ogni tre mesi per tutti i livelli, separate dalle prove concorsuali. L'attestazione della conoscenza del francese e/o dell'italiano diventerà un requisito per partecipare ai concorsi e alle chiamate pubbliche dei centri per l’impiego, eliminando così la verifica linguistica preliminare alle prove".
Sulla mobilità del personale, il consigliere ha specificato che "si vuole regolamentare meglio la procedura, allo scopo di valorizzare le aspettative e la crescita professionale dei lavoratori, compatibilmente con le esigenze organizzative degli enti. Infine, si promuove un nuovo sistema di classificazione del personale per aree funzionali e un più rigido sistema di classificazione per categorie e posizioni economiche, nell’ambito del quale rivedere anche l’ordinamento professionale, all’interno delle quali definire i profili professionali e di ruolo, ripercorrendo il percorso evolutivo sviluppato a livello statale".
Il dibattito in Aula sul disegno di legge
La capogruppo di PCP, Erika Guichardaz (foto sotto), ha parlato di "una norma irricevibile che penalizza i dipendenti del comparto unico. Questa legge, contestata durante le audizioni da quasi tutti i sindacati, prevede tra le tante aberrazioni, la possibilità di comandare d'ufficio i dipendenti in un altro ente, fino a 50 km. Sulla mobilità non ci sono procedure trasparenti e pubbliche, ma si confermano sistemi discriminatori che limitano la possibilità di richiesta ai soli dipendenti in servizio in enti con più di 100 dipendenti. Sulla dirigenza, viene rafforzato il ruolo del Segretario generale, a discapito degli altri dirigenti; eliminato dagli incarichi fiduciari il Capo dell'Osservatorio economico e sociale, depotenziando così l'ufficio; mantenuta la disparità di trattamento tra Segretari comunali e gli altri dirigenti; inserita una riserva di posti per l'accesso alla qualifica unica dirigenziale, applicabile solamente alla Regione. Nonostante i continui solleciti della Corte dei Conti, permangono carenze nella trasparenza e criticità nella rotazione degli incarichi ad elevato rischio corruttivo. Infine, il Governo introduce emendamenti di peso sulle pensioni, inviatici ieri, rispetto ad una legge di dicembre 2024. Dipendenti con 42 anni di servizio, non potranno andare in pensione, se non con penalizzazioni, in linea con il Governo Meloni. È stato chiesto un parere all'Inps? La vostra norma, peggiora la situazione dei dipendenti e, di conseguenza, la qualità dei servizi! In questo senso proprio sui servizi alla persona la Giunta Testolin sta per prevedere il trasferimento di tutti i dipendenti del comparto unico (oss, educatori e assistenti sociali) presso un nuovo ente strumentale, ma nelle disposizioni urgenti non viene presentata nessuna norma a loro tutela".
Il capogruppo della Lega Vallée d'Aoste, Andrea Manfrin, si è detto basito dalle modalità con cui sono arrivati gli emendamenti del Presidente della Regione: "Dall'inizio della Legislatura sollevo il problema: sui propri disegni di legge, il Governo presenta costantemente emendamenti calati dall'alto, che nulla hanno a che fare con il percorso che viene fatto in Commissione. Qui, siamo oltre: alle 15.38 di ieri è arrivato un maxi-emendamento riguardante il collocamento a riposo d'ufficio sulla pelle di decine di dipendenti, che non è stato oggetto di confronto né con i diretti interessati né con la Commissione. C'è forse un fastidio verso la democrazia da parte del Governo? I Sindacati ci hanno inviato una nota nella quale evidenziano tutti i problemi derivanti da questi emendamenti, che arrivano assolutamente fuori tempo massimo, che sono ingiustificati e che non troveranno il nostro consenso. Ecco perché abbiamo depositato tre subemendamenti che chiedono la soppressione degli emendamenti buttati sul tavolo all'ultimo secondo. Se la maggioranza non li accetterà, se assumerà la totale responsabilità".
Il capogruppo di RV, Stefano Aggravi, ha osservato che "se nel 2021 sembrava esserci una visione condivisa con il Governo Lavevaz sulle modalità di riorganizzazione della Regione, oggi la situazione è ben diversa: questa legge ne è la testimonianza plastica e non so quale sarà il suo livello di pervasività. Si sarebbe potuto fare una vera riforma dell'apparato pubblico valorizzando anche gli enti locali che, invece, hanno un ruolo marginale come, ad esempio, sulla questione dei Segretari comunali su cui, ancora una volta, non è stato fatto ordine. In generale, le funzioni locali individuate dalla norma sono quelle definite dal modello statale. Perché non è stata pensata e realizzata una forma che fosse caratterizzante della nostra autonomia speciale e rispecchiasse maggiormente le nostre esigenze? È poi anche particolare il fatto che un'organizzazione complessa come quella regionale deputata alla governance di una galassia di società partecipate non abbia una struttura ad hoc. La figura del Segretario generale viene potenziata ma mancano invece delle figure di coordinamento per gli interventi normativi procedurali o complessi come la stesura dei testi unici e di procedure di semplificazione di attività burocratiche che riguardano una molteplicità di strutture interne ed enti esterni alla Regione. Sullo "spoil system" qualcosa è stato fatto ma non ci pare sufficiente. Manca invece completamente il controllo interno: la struttura di audit rappresenta una forma di prevenzione e di efficientamento dell'Amministrazione, non un vincolo inutile. Siamo una delle poche Regioni in Italia a non essersi dotata di questa funzione".
"Questo disegno di legge dovrebbe rappresentare il punto d'arrivo del percorso avviato con la Sda Bocconi per la riforma della pubblica amministrazione, ma non ci lascia ben sperare - ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis -. Una riforma dovrebbe essere qualcosa di più approfondito, che porti a comportamenti innovativi e coraggiosi. Questo testo ci sembra piuttosto un adeguamento autoreferenziale fatto a sei mesi dalle elezioni regionali, con un approccio che non va verso l'efficienza dell'agire e la qualità della normazione. Giusto riconoscere il ruolo sovraordinato del Segretario generale della Regione, che fino ad ora si è fatto attraverso delibere di Giunta su particolari tematiche: tuttavia, pur riconoscendo l'esigenza di un coordinamento, disciplinare la questione in legge rischia di irrigidire la macchina amministrativa. A livello nazionale, si sta andando verso la semplificazione e la meritocrazia all'interno dell'amministrazione, con un disegno di legge presentato recentemente dal Ministro Zangrillo: avremmo voluto che queste tematiche fossero ricomprese nel testo che stiamo discutendo oggi. Non viene poi riconosciuto il ruolo dei collaboratori dei Presidenti, figure che sono fondamentali perché portatori di competenze esterne all'Amministrazione, così come c'è scarsa attenzione nei confronti della dirigenza esterna. Rileviamo ancora una volta l'esigenza di avere a disposizione dei dati statistici per avere maggiore consapevolezza, ma constatiamo che non è così".
"Siamo di fronte a un provvedimento normativo discrezionale che arriva in Aula con varie criticità, sollevando dubbi da parte di quasi tutti i sindacati e di altri rappresentanti di categoria che hanno lamentato una mancanza di condivisione nella stesura della norma - ha commentato la consigliera Raffaella Foudraz (Lega VdA) -. Il potenziamento del Segretario generale sminuisce il ruolo e le competenze dei dirigenti di primo livello, l'innalzamento del numero di persone addette alle segreterie assessorili è alquanto singolare e creerà un aumento dei costi a carico della pubblica amministrazione. Non è invece stata affrontata la problematica del personale delle istituzioni scolastiche di cui è nota la difficoltà di reperimento e di mantenimento. Era emersa l'esigenza di effettuare dei concorsi ad hoc, rivalutando le competenze di coloro che operano nelle segreterie scolastiche, di cui però non troviamo traccia nella legge. Ci sono poi grandi difficoltà legate all'avvicendamento e al passaggio di consegne del personale uscente con quello entrante all'interno del comparto unico che provoca dei rallentamenti dell'azione amministrativa. Infine, gli emendamenti arrivati ieri che sono palesemente calati dall'alto, senza alcuna condivisione con il Consiglio, sulla questione dei pensionamenti: ma almeno avete chiesto un parere all'Inps sulla loro applicabilità? Riteniamo fondamentale il coinvolgimento di questo ente".
Nella replica, il Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha osservato innanzitutto che "la discussione di oggi non ha considerato adeguatamente alcuni aspetti fondamentali per gli enti pubblici, in particolare le esigenze degli enti locali e delle realtà più piccole, che devono poter contare sulle maestranze necessarie a garantire i servizi alla popolazione".
Entrando nel merito del disegno di legge, ha specificato che "mira a garantire un miglior coordinamento amministrativo attraverso la messa in rete del Segretariato generale, che dovrà fungere da 'pivot' dei dirigenti, in un contesto articolato che si sviluppa come un'opportunità di attivazione di uno 'spoil system', inteso come presa in carico dei problemi e assunzione di responsabilità da parte di chi sarà scelto, per rispondere agli indirizzi politici e monitorare il raggiungimento degli obiettivi dichiarati. La funzione di Capo dell'Osservatorio rientra in una riorganizzazione più ampia: non sarà più un ruolo fiduciario, ma verrà integrato nell’amministrazione, riconoscendone l’importanza e le funzioni indispensabili ad una corretta programmazione. La qualifica unica della dirigenza faciliterà l’accesso ai ruoli, riservando il 30% dei posti interni all’ente, e sarà di stimolo per i funzionari che vogliono progredire. Per l’accertamento della lingua francese, è stata introdotta una semplificazione delle procedure per ridurre gli oneri burocratici in un contesto spesso accusato di eccessiva lentezza, andando a prevedere, indipendentemente, dai concorsi delle prove trimestrali di accertamento della lingua. Anche le procedure di mobilità sono state al centro della riflessione: la norma deve bilanciare le esigenze dell’amministrazione con quelle dei lavoratori, ma anche e soprattutto degli stessi cittadini, garantendo una copertura organica anche agli enti locali più svantaggiati e delocalizzati. Si è inoltre mediato tra le richieste sindacali e le necessità degli enti, per offrire stabilità e garanzie negli organici. Infine, è stata rimodulata l’area di contrattazione per includere le esigenze specifiche della polizia locale, del perdonale socio-sanitario e degli operatori della protezione civile. Con questa riforma, vogliamo creare le condizioni per scelte organizzative coerenti, che favoriscano responsabilizzazione e maggiore efficienza del sistema".