Ambiente - 16 aprile 2025, 17:49

Trattamento acque reflue, Courmayeur non si adegua e l'Italia paga

Trattamento acque reflue, Courmayeur non si adegua e l'Italia paga

La Corte di giustizia dell'Unione europea ha condannato l'Italia a pagare 10 milioni di euro e una penalità di 13.687.500 euro per ogni semestre di ritardo, in forza di una sentenza di condanna risalente al 2014 per il mancato allineamento alla direttiva sul trattamento delle acque reflue prima che queste siano scaricata nell'ambiente. 

Ciò avveniva in 41 agglomerati italiani nei quali le acque reflue urbane non venivano correttamente raccolte nè trattate. Per la Corte, l'assenza di trattamento delle acque reflue urbane costituisce un grave danno all'ambiente. In questi anni il danno ambientale è diminuito per via della riduzione significativa del numero di agglomerati, che sono passati da 41 nel 2014 a cinque a tutt'oggi ma resta la gravità del fatto che questi ultimi quattro territori che ancora non si sono adeguati scaricano le loro acque reflue in aree ad alta sensibilità ambientale.

Tra questi inadempienti vi è un agglomerato valdostano, ovvero Courmayeur; ci sono poi di Castellammare del Golfo (Trapani), Cinisi, Terrasini e Trappeto nel palermitano. La Commissione europea ha proposto un nuovo ricorso nei confronti di queste cinque realtà urbane italiane per inadempimento diretto all'imposizione di sanzioni pecuniarie. La Corte ha constato che in relazione a questi cinque agglomerati l'Italia non aveva adottato tutte le misure necessarie all'esecuzione della sentenza del 2014 alla data di scadenza del termine impartito nella lettera di costituzione in mora (il 18 maggio 2018).

L'importo delle sanzioni pecuniarie è stato stabilito in base alla gravita' dell'infrazione, alla durata e alla capacità finanziaria dello Stato membro. 

red.laprimalinea.it

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